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C’è ancora domani, ma oggi c’è ancora l’ombra del fascismo?

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Paola Cortellesi premiata con la lupa capitolina, ma criticata da Casa Pound.
(Fonte: ansa.it) – Cronacalive.it

Critiche su Paola Cortellesi: non tutti hanno gradito il suo intervento alla LUISS

Invitata all’Università di Roma LUISS, un paio di giorni fa Paola Cortellesi inaugura l’anno accademico dell’ateneo con un interessante quanto ironico e tagliente discorso sul sessismo nelle favole. L’attrice per augurare un buon inizio anno agli studenti, li invita ad aprire le loro menti e lo fa giocando sull’ingenuità delle principesse delle favole.

La comica e attrice romana, che di recente ha debuttato come regista del film campione di incassi “C’è ancora domani”, ha anche vinto la lupa capitolina, assegnatale al Campidoglio dal sindaco di Roma. Purtuttavia le sue parole alla Luiss non sono state gradite da tutti.

Subito si è gonfiata la polemica sui social, soprattutto da parte di alcune frange di estrema destra. Il discorso tenuto da Cortellesi era di incoraggiamento e spingeva al pensiero critico, ma non aveva nessun risvolto prettamente politico. Eppure l’attacco all’attrice ha assunto una matrice squisitamente faziosa.

Casa Pound polemizza tirando in ballo i partigiani

A scagliarsi contro Cortellesi è stato il movimento di estrema destra Casa Pound, che immediatamente fa del sarcasmo sulle parole usate da Cortellesi alla Luiss e critica il parlare di favole, associando il discorso alla Resistenza e alle violenze commesse dalla sinistra nel secondo dopoguerra. Non solo, il movimento posta su Telegram una serie di slide, avvalendosi anche dei dati forniti dallo studioso Giampaolo Pansa, indicando che sono altre le favole da scardinare in Italia, come ad esempio quella inerente i partigiani buoni e gli Alleati salvatori.

Gli estremisti pubblicano numeri che parlano di quasi 3.000 donne violentate dai partigiani nel dopoguerra, unendo a ciò anche la violenza dei sovietici contro le donne fasciste e gli stupri delle truppe alleate nel sud Italia, tristemente note come marocchinate. Redarguita senza alcuna reale connessione con quanto l’attrice stava dicendo all’università, si percepisce che probabilmente a dare fastidio non è stato il discorso in sé, ma piuttosto la pellicola di Cortellesi.

Quest’ultima infatti affronta i temi della violenza domestica, della disparità di genere e della rivalsa delle donne che abbracciano emancipazione e pensiero critico attraverso l’espressione del libero voto. Inoltre il film, ambientato appunto nell’immediato secondo dopoguerra, mostra a più riprese le truppe americane, ma nella figura di soldati tranquilli e innocui, che ai fini della narrazione del film non hanno in realtà giocato un ruolo preponderante.

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Attacco a Paola Cortellesi: la destra le rinfaccia i morti fatti dai partigiani.
(Fonte: depositphtos.com) – Cronacalive.it

Retaggi anacronistici

Stupisce l’arringa adirata di Casa Pound, che pare appoggiarsi su un pretesto pressoché assente. Di certo un tale approccio e il solo fatto che faccia notizia, dà molto da pensare. Fa riflettere che ancora oggi si giochi allo scaricabarile storico e che per autolegittimare un movimento che si fonda apertamente sulla violenza e sull’idolatria di un partito che la Costituzione stessa ha bollato come anticostituzionale, si ricorra a mezzi infantili quali il “non siamo solo noi“.

Dando per scontato che tutte le forme di estremismo, di violenza e di lesione dei diritti umani sono da condannare, ci si chiede quanto conti sottolineare il colore politico di chi ha commesso delitti e reati di vario genere. In uno scenario nazionale in cui ancora ci si riunisce in piazza per fare pubblicamente il saluto fascista, si veda Acca Larentia, il dubbio di un retaggio anacronistico ma pericolosamente attuale sovviene.