Violento attacco hacker: Microsoft in pericolo | La situazione terrorizza gli utenti
Un attacco hacker imprevisto paralizza Microsoft e mette in ginocchio i sistemi di sicurezza.
Microsoft è la multinazionale più produttiva della storia del progresso tecnologico. In molti ricorderanno che il suo fondatore Bill Gates sia tra gli uomini più ricchi del pianeta. In passato, a essere onesti, sul podio c’era solo lui, ma con l’avvento di Amazon, la situazione è cambiata radicalmente. Adesso infatti, a contendersi il titolo di multimiliardario, c’è anche Jeff Bezos.
Non molti sanno tuttavia che insieme a Gates vi era altresì Paul Allen alla guida della neonascente Microsoft. Il suo nome è stato non tanto dimenticato, quanto oscurato piuttosto, a causa della fama conquistata da Gates. Purtroppo è morto nel 2018.
Attualmente, il 67enne può vantare di un patrimonio che ammonta a circa 117 miliardi di dollari americani. Questo enorme fondo si suddivide in tutti i settori di Microsoft, la quale non si occupa solo di computer, com’è noto, bensì anche di telefonia e sistemi operativi per gaming. Ricordiamo qui che la console xBox è infatti targata Microsoft.
Ultimo ma non meno importante, va menzionata ChatGPT, l’app di messaggistica istantanea con un’intelligenza artificiale. Il progetto è di Open AI, ma fa parte comunque del carnet di piatti serviti da Microsoft. Proprio recentemente, Google ha lanciato un’offensiva all’azienda, lanciando sul mercato una sua sorella analoga, denominata Bard.
Non bastavano i competitor. A mettere in ginocchio Microsoft è un attacco hacker.
L’attacco hacker a Microsoft
Ad organizzare ed effettuare l’attacco è stata il gruppo Anonymous Sudan. A inizio giugno infatti, i servizi di Microsoft risultavano bloccati. Nello specifico parliamo di alcuni servizi collegati ad Outlook e il cloud di One Drive.
Alcuni utenti infatti lamentavano la mancanza di disponibilità dei servizi menzionati. Rallentamenti, blocchi, nonché il panico dovuto all’impossibilità di accedere alla casella elettronica Outlook. Il tutto è avvenuto i primi di giugno, nello specifico dal 5 giugno in poi.
Che cosa ha rubato Anonymous Sudan?
Fortunatamente, non c’è stato furto di dati. Gli esperti parlano di un attacco di tipo “Ddos”, che funziona tramite il bombardamento di richieste di servizi indesiderati fino al punto da intasare le applicazioni in questione.
Tuttavia, un altro ramo degli esperti afferma che in verità ad aver ordito l’attacco sia stato il Killnet del Cremlino, usando altresì la bandiera del Sudan per sviare gli analisti tecnici. Che c’entri dunque la Russia in questo tentativo di hackeraggio planetario?