Ex consigliere regionale sotto accusa: violento contro la sua ex incinta
Violenza domestica: le relazioni tossiche in Italia. Un retaggio patriarcale che non accenna a diminuire
La violenza domestica consiste nell’esercitare violenza fisica e psicologica ai danni del proprio compagno, sminuendolo e ponendolo in condizioni di impotenza. Si crea all’interno della relazione un rapporto impari in cui gli equilibri di potere sono tutti pendenti verso una delle due parti. Nella maggior parte dei casi sono le donne a subire questo tipo di trattamento, venendo messe all’angolo, private di mezzi di sostentamento economico che le rendano indipendenti e talvolta vittime di abusi fisici e sessuali da parte del proprio compagno.
La tematica non è nuova ma rimane sfortunatamente sempre molto attuale, tant’è vero che i casi di femminicidio in Italia raggiungono ogni anno numeri molto alti. Stavolta il caso desta scalpore poiché ad essere accusato di violenza domestica è un politico italiano.
Il caso di Luigi Morgante. Quali sono le accuse
L’accusa di atti persecutori, minacce e violenze nei confronti di una donna incinta pesa sul vicepresidente nazionale di Noi Moderati, Luigi Morgante, già ex consigliere regionale in Puglia. Si sostiene che Morgante abbia tormentato e maltrattato la donna dopo aver appreso della sua gravidanza, frutto di una precedente relazione. Le indagini indicano che il politico avrebbe minacciato ripetutamente la donna fino ad arrivare all’uso della violenza fisica. A luglio del 2023, nello specifico, pare che l’uomo abbia insultato, minacciato e aggredito fisicamente la donna.
L’accusa ai danni di Morgante gli vede imputati atti persecutori aggravati ed è supportata da un avviso di fine indagine emesso dalla Procura di Bari. Secondo quanto riportato nell’avviso, nei mesi successivi all’episodio di luglio, l’uomo avrebbe compiuto ulteriori atti di violenza, tra cui schiaffi e alcuni tentativi di soffocamento. Tuttavia, i legali di Morgante, gli avvocati Anna Leone e Leonardo Andriulo, respingono categoricamente le accuse e annunciano di aver presentato una denuncia-querela in risposta.
La controffensiva dei suoi avvocati
I legali affermano che la realtà è stata manipolata per danneggiare l’immagine e la reputazione di Morgante. Negano qualsiasi forma di persecuzione, stalking o violenza fisica di cui il politico è accusato. Hanno pertanto depositato una denuncia formale presso la Procura di Taranto. Assicurano che durante il procedimento saranno presentate prove e testimonianze a sostegno della sua innocenza, ribadendo la sua dedizione al bene comune e la sua condotta irreprensibile.