Gaming online in Europa e in Italia: i numeri della crescita

In un anno difficilissimo dal punto di vista economico e sociale come il 2020 c’è un settore in netta controtendenza: il gaming online. A cavallo tra i primi mesi dello scorso anno e l’inizio del 2021 il comparto del gioco ha registrato numeri da capogiro, sia a livello europeo che italiano. È il momento di entrare nel dettaglio di questi numeri e di capire quali sono i giochi più amati, quanto vale il mercato e qual è la situazione nel nostro Paese.

Secondo i dati recentemente pubblicati da Interactive Software Federation of Europe ed European Games Developer Federation, nel 2020 il volume di spesa per i videogiochi sul territorio europeo ha raggiunto la cifra record di circa 23 miliardi di euro. Un aumento del 3% rispetto al 2019. Dei 23 miliardi di euro il 44% è formato dai ricavi derivanti da console e giochi mentre gli smartphone e le app sono arrivate a toccare il 40% del totale. Il restante 16% di spesa è stato generato da giochi “fisici” come i tradizionali giochi in scatola.

Oltre che per i videogames e per i classici da tavola ci sono stati numeri decisamente positivi anche per le tradizionali piattaforme online d’intrattenimento. Soprattutto in Italia. Il confronto dei dati relativi al nostro Paese tra febbraio 2020 e febbraio 2021 è davvero impressionante. I casinò online, infatti, non hanno smesso di registrare aumenti nella spesa netta mese dopo mese. In totale il giro d’affari generato dalle sale da gioco virtuali è stato dell’83% superiore rispetto a quello dell’anno precedente. E sono cresciute tutte le discipline, dalle slot, passando per il blackjack, fino ad arrivare al poker a torneo e alle scommesse virtuali.

Il nostro Paese si è contraddistinto anche su un altro versante. Quello del gaming mobile. Nello Stivale il comparto vale oggi 1,7 miliardi di dollari: il 10,6% in più rispetto all’anno precedente. Nel 2020 circa il 24% dei giocatori italiani ha scelto smartphone e tablet per divertirsi. Una percentuale di otto punti più alta rispetto alla media europea.

Secondo le stime dell’agenzia specializzata Deloitte circa un italiano su tre tra gli appassionati di gaming è un mobile gamer. Un dato strettamente legato a quello dell’incremento del numero di app scaricate, cresciuto del 36% negli ultimi dodici mesi. Solo per farsi un’idea. In Europa i mobile gamer sono un quarto del pubblico. Solo la Cina, dove un giocatore su due sceglie il mobile, ci è superiore.

In questo lasso di tempo è cambiato anche il profilo del giocatore medio. La maggior parte del pubblico non è composta da millennials alle prese con videogiochi di ultimissima generazione o da aspiranti gamer professionisti. A farla da padrone sono le fasce d’età comprese tra i 25 e i 54 anni. I giochi preferiti? In testa ci sono i puzzle (25% dei download), seguiti dai giochi di carte (20%) dai giochi da tavolo o word games (14%) e dalle simulazioni (10%). Un segnale forte che lo smartphone è ancora visto come un mezzo per delle sessioni di gioco semplici, veloci e non troppo impegnative.

Tornando al contesto europeo è importante focalizzare l’attenzione anche su uno dei fenomeni di quest’epoca: gli e-sports, ovvero i videogiochi competitivi a torneo. Nel Vecchio Continente il giro d’affari collegato alle competizioni videoludiche ha nettamente superato i 200 milioni di dollari e si stima che entro il 2023 si toccherà la cifra record di 670 milioni. A dominare la scena europea resta stabile la Germania con il suo 30% di quota di mercato, incalzata da Inghilterra e Francia. Segue a ruota l’Italia, il Paese con le più ampie percentuali di crescita degli ultimi mesi.

Buona notizie, infine, sul fronte occupazionale. Il mercato europeo del gaming ha occupato più di 90mila persone nel 2020, un numero decisamente più alto rispetto agli 87mila del 2019. Tra gli addetti ai lavori il 20% è rappresentato da donne. Pubblico femminile che cresce anche per quanto riguarda il numero di utenti. Nel 2020 il 47% dei videogiocatori europei sono state donne, circa due punti in più rispetto all’anno precedente.