Comincia la protesta contro la metro tra Cosenza e Renda. Miceli dice:”Io non sono così sicuro che si inizi. E se i cantieri partiranno con oggi si chiude una prima fase. Siamo pronti ad iniziare quella della lotta più serrata e non lasceremo niente al caso, controlleremo i cantieri e verificheremo che tutto si svolga secondo legge”.”Ci hanno venduto un cadavere che costa 169 milioni di euro e abbiamo il compito di fare pressione politica su chi ci sta amministrando per fare in modo che la metro non venga realizzata. A Rende si creeranno disagi sulla strada statale e soprattutto verrà meno la funzione degli autobus cittadini la cui utenza verrà totalmente assorbita dalla metro. Cosa succederà? La regione pagherà per due volte lo stesso servizio? A Messina hanno realizzato la stessa opera e i risultati sono disastrosi”. Le persone che si fermano ad ascoltare le ragioni del “No” stanno vicine agli attivisti che portano al collo un foglio giallo con su scritto “No alla metro Sì al viale”. La loro attenzione è catturata dall’intervento di Fabio Gallo del movimento “Noi”: “Stiamo difendendo le parole di Occhiuto, quelle che meno di due anni fa ha proferito e che dicevano che questa metro era uno scempio. Mario convertiti». «La strada che parte da Piazza Spezzano è realizzata per metà dalla regione e per metà dal comune. La prima parte la deve fare la regione e inizierà a lavorarci solo quando saranno aperti anche i cantieri della metro”.