Nella classifica mondiale per gli interventi di chirurgia plastica è al sesto posto, sia per numero di interventi, sia per numero di professionisti. Il dato emerge dalla ricerca “Global study of aesthetic/cosmetic surgery procedures performed” promossa dal’International Society of Aesthetic Plastic Surgery.
«Tra i dati più interessanti dell’indagine condotta dell’Isaps c’è il ruolo dell’Italia, che si conferma e si consolida come Paese chiave nel settore della chirurgia plastica – prosegue Campiglio -. Nel nostro Paese si opera soprattutto per aumentare del seno. Nella medicina estetica, a differenza di quanto avviene nel resto del mondo, si registra ancora una certa resistenza nei confronti della tossina botulinica, a causa spesso di informazioni non sempre scientificamente corrette. Ai pazienti italiani piace di più l’acido ialuronico e si sta diffondendo molto anche il lipofilling, ossia il trapianto di grasso autologo» «I dati dell’Isaps sono i più completi che abbiamo a disposizione a livello mondiale e offrono una chiave di lettura importante per interpretare l’andamento del settore della chirurgia plastica» afferma Gianluca Campiglio, che ricopre il duplice ruolo di segretario nazionale dell’Isaps e membro del direttivo Aicpe (Associazione italiana di chirurgia plastica ed estetica)
Inteventi più praticati e geografia degli stessi
Tra gli interventi più praticati ci sono la liposuzione, seguita dal’intervento per l’aumento del seno e dalla blefaroplastica, riguardante il ringiovanimento dello sguardo. Per la medicine prevalentemente estetica l’iniezione di tossina botulinica è prima con percentuali superiori al 30 seguita dall’acido ialuronico e dalla rimozione del peli superflui. Tutti gli interventi seguono il trend anche nela top five dei paesi che si posizionano nella classifica prima dell’Italia. In testa ci sono gli Stati Uniti, seguiti dal Brasile, dalla Cina e da Giappone.