Nel mondo ci sono 3 miliardi di giovani sotto i 25 anni, l’organizzazione mondiale della salute parla che ogni giorno più di 3000 ragazzi perdono la vita e che nel 2018 oltre 1,1 miliardi di giovani compresa tra un età di 10 e 19 anni per cause prevenibili come incidenti stradali, complicazioni della gravidanza o del parto, o a causa dell’Hiv/Aids hanno perso la vita. Per aiutare la popolazione giovanile in questo percorso, nel 2017 l’Oms e altre agenzie dell’Onu hanno lanciato l’iniziativa: “Azione globale accelerata per la salute degli adolescenti (AA-HA!)”, che si prefigge di migliorare il modo in cui i paesi affrontano la salute degli adolescenti. Inoltre, nel 2018 l’Oms ha pubblicato il rapporto: “Engaging young people for health and sustainable development”, che descrive una serie di strategie dirette a coinvolgere i giovani nel miglioramento della salute e dello sviluppo delle persone che rientrano in questa fascia d’età. “Dato che oltre il 40% della popolazione mondiale ha meno di 24 anni, i giovani devono essere parte di qualsiasi soluzione significativa alle sfide del mondo, è un loro diritto – afferma Shyama Kuruvilla, membro del Dipartimento per la Famiglia, la salute delle donne e dei bambini dell’Oms -. Assicurare un impegno serio, sicuro ed efficace da parte dei giovani nelle politiche relative alla salute e allo sviluppo sostenibile è una questione urgente per gli Stati membri, l’Oms, i partner e per gli stessi giovani”. I giovani ogni giorno devono affrontare i rischi sulla salute sessuale come le malattie sessualmente trasmissibili la gravidanze in età adolescenziale. In certi paesi però ci sono altri problemi come la discriminazione razziale, la violazione dei diritti umani, il sovrappeso l’obesità e tante altre atrocità che in questi anni sentiamo sempre più spesso