Napoli: l’antichissima la pizzeria Sorbillo attaccata da una bomba
A Napoli la pizzeria Sorbillo, una delle attività più famose del mondo, nel campo della…
A Napoli la pizzeria Sorbillo, una delle attività più famose del mondo, nel campo della ristorazione, attaccata da una bomba, Gino Sorbillo,
il proprietario quarantacinquenne è ancora scosso, tuttora in queste ore il suo pensiero è rivolto al momento dello scoppio di quella bomba maledetta, che stanotte ha distrutto l’ingresso della pizzeria. La pizzeria dove in qualsiasi orario della notte e delle mattina, in via Tribunali 32, nel cuore dei di Napoli, vi sono tanti turisti che vogliono assaggiare la pizza più buona dell’Universo.
«Demoralizzato ma non lascio Napoli. E domani pizza della legalità in regalo a tutti» queste sono le parole di Gino Sorbillo
«Inutile negarlo, sono il simbolo di una città che vuole rialzare la testa e combattere ogni forma di illegalità e di soffocamento economico – dichiara il giovane imprenditore che ormai è diventato l’unico, il vero maestro della pizza napoletana, con negozi a Milano, New York e presto anche a Roma -. Già cinque anni fa ci fu un incendio che devastò tutto il nostro locale nel centro storico di Napoli, stavolta ha rischiato di lasciarci la pelle anche un vigilante che io tengo in pizzeria di notte. Uno dei tanti giovani cui offro lavoro».
Gino Sorbillo, confessa la sua paura, ma anche il suo grande amore per la sua Napoli
«Se ora ho paura? Chi non ne ha, ma sono soprattutto demoralizzato. Non tanto da farmi andare via da Napoli, perché qui più di altri posti è bello lavorare per il sociale e per lo sviluppo. Ma – da ex carabiniere, perché sono stato nell’Arma – dico che non possono esserci conduzioni favorevoli per sconfiggere la malavita e il pizzo se lo Stato non fa la sua parte e garantisce gli imprenditori liberi e onesti. Chi ha messo la bomba è stato ripreso anche dalle telecamere, solo che ci vogliono telecamere di sicurezza e sorveglianza anche nei vicoli. Non possono esserci strade di serie A e di serie B. Ecco, dalla mia Napoli ora non mi aspetto altre bombe ma un grande scatto verso la civile convivenza».