L’anno bisestile entra nella nostra vita ogni quattro anni, ma vi siete mai domandati perché il calendario prosegue ad intervalli regolari a riproporci questa caratteristica? Ma è utile questo ciclo? E’ vero che sono dodici mesi sfortunati? Vediamo con ordine i pro e i contro…se vi sono dell’anno bisestile.
Per comprendere perché esiste l’anno bisestile e qual è il suo compito dobbiamo prima di tutto identificare l’anno civile dall’anno solare. L’anno civile per capirci è l’anno che vediamo procedere sul calendario, che adoperiamo per definire gli appuntamenti di ogni giorno, per programmare le ferie, per riconoscere le festività e così di seguito, ed ha una durata fissa di precisamente 365 giorni.
L’anno solare, invece, è il tempo che la terra effettivamente adopera per fare una rotazione intorno al sole e per ritornare precisamente sulla linea dell’equinozio; per concludere questo spostamento circolare il sole utilizza esattamente 365,24219 giorni, ossia pressappoco 365 giorni, 5 ore, 48 minuti e 45 secondi.
Per spiegarmi meglio posso dire che, la durata dell’anno solare è superiore rispetto alla durata dell’anno civile ed esattamente di 5 ore, 48 minuti e 45 secondi. La diversità temporale può parere irrisoria ma, in realtà, se non esaminassimo questa discrepanza, si potrebbe verificare, nel tempo, uno sbandamento delle stagioni, per questo semplice motivo è indispensabile intercalare un giorno in più al calendario civile ogni quattro anni.
L’anno bisestile, si dice che è nato nel 46 a.C. quando regnava Giulio Cesare. L’imperatore romano, esortato dalla bellissima Cleopatra, chiese dei consigli ad un conosciuto astrologo…di quel periodo…., Sosigene, questo consigliò di inserire un giorno all’anno, ogni quattro, ossia negli anni la cui numerazione era suddivisibile per quattro, da qui nacque anche il nome del Calendario Giuliano.
Bè, voglio ricordarvi che abbiamo avuto l’anno bisestile il 2016 ed il prossimo cadrà nel 2020. Avete paura dell’anno bisestile? Siete superstiziosi? Continuate a leggere per vedere insieme se veramente l’anno bisestile è un anno sfortunato.
I motivi per risponde alla domanda sono da cercare in tempi molto lontani. Gli uomini che credevano che quest’anno portava sciagura e che tutti i giorni erano funesti, furono gli antichi romani che divulgarono questa superstizione in tutte le aree dell’Impero.
In altre regioni che non credevano all’’influenza romana, come i paesi anglosassoni, si pensava viceversa, cioè che l’anno bisestile era un anno propizio e buono. In modo specifico il 29 febbraio era valutato un ottimo giorno per sfidare nuove imprese con un successo garantito.
Forse, la reputazione negativa assegnata dai romani agli anni bisestili, derivava dal fatto che febbraio era il mese prescelto ai riti destinati ai defunti. Il 21 febbraio si ricordavano, difatti, i Feralia con cerimonie popolari, offerte e sacrifici.
“Anno bisesto….. anno funesto” recita uno dei modi di dire della tradizione popolare più famosi di tutti. Sarà vero?
Si dice che quando capita l’anno bisestile non si deva fare nulla di nuovo, quindi chi vorrebbe iniziare un’attività, oppure cominciare una nuova vita, dovrebbe attendere ancora dodici mesi, altrimenti non avrà nulla di positivo dalla sua avventura.
Noi logicamente siamo liberi di scegliere se credere alla popolazione romana oppure ad gli anglosassoni…oggi molti di noi diciamo: “Non è vero ma ci credo”.
Io vi posso dire solo di stare tranquilli l’anno bisestile è un anno come tutti gli altri anni, infatti le statistiche dicono che le sfortune accadono con la medesima sequenza di ogni anno. Ma sapete una cosa? In Irlanda vi è una bellissima tradizione. Io quando ho conosciuto questa usanza sono rimasta senza parole, ora la racconto anche a voi.
Una tradizione irlandese antichissima desidera che le donne, di quel luogo, devono dichiarare il loro amore all’ uomo scelto, solo il 29 febbraio! Nel caso di rifiuto da parte dell’uomo, questo dovrebbe tranquillizzare la donna con un bacio, oppure con un regalo in denaro. Certo che è un poco strana come usanza, non so se questa tradizione esiste ancora oppure no.