L’energia fotovoltaica rappresenta un tipo di energia definita rinnovabile che, quando è sfruttata in modo idoneo e conveniente, garantisce un risparmio sicuro in bolletta. Dal momento che dal luglio 2013 gli incentivi del fotovoltaico del 5° Conto energia sono terminati, ci si chiede se l’installazione dell’impianto sia ancora un investimento conveniente.
Il settore del fotovoltaico si è diffuso notevolmente nell’ultimo decennio proprio grazie agli incentivi statali del Conto Energia che consentivano di accedere ad ottime agevolazioni economiche, ma bisogna chiedersi se oggi, allo stato dei fatti e della normativa in vigore, sia ancora vantaggioso.
Se si parla in termini di risultato e si considerano le famiglie che hanno già sostenuto l’investimento negli anni passati, ci si rende conto che tutti sono riusciti a creare un ottimo sistema per produrre energia in quantità adeguata per l’autoconsumo e, nei casi positivi, anche un surplus che viene venduta al gestore della Rete.
È da considerare, inoltre, che l’Italia si trova in una posizione geograficamente vantaggiosa per la predisposizione di impianti fotovoltaici, in quanto è esposta alla luce del sole per gran parte dell’anno.
Poiché le agevolazioni per l’impianto del fotovoltaico non sono più possibili, chi ha intenzione di installarlo può usufruire solo degli incentivi fiscali per la ristrutturazione edilizia. Vediamo come nei particolari stilati grazie al supporto informativo di impianti.tech.
Se è un privato ad acquistare e installare il fotovoltaico, può beneficiare della detrazione fiscale del 50%, e cioè della detrazione Irpef del costo sostenuto del 50% in 10 anni, con un limite massimo di spesa di 96.000 €. Se però la cessione dell’energia elettrica che è stata prodotta in eccesso, configura giuridicamente un’attività commerciale o, se l’impianto non viene utilizzato per il consumo dell’abitazione, come vedremo, non è possibile ottenere alcuna detrazione fiscale.
La ratio della norma relativa alla detrazione del 50%, secondo l’AdE, risiede nel fatto che l’installazione di un impianto fotovoltaico è assimilabile ad interventi che riguardano proprio il risparmio energetico.
Le condizioni per usufruire della detrazione sono:
Secondo la Legge di Bilancio, dunque, è riconfermata la detrazione del 50% per coloro che realizzano ristrutturazioni edilizie, più precisamente tutti gli “interventi effettuati per il conseguimento di risparmi energetici, con particolare riguardo all’installazione di impianti basati sull’impiego delle fonti rinnovabili di energia“, come spiega chiaramente la guida dell’Agenzia delle Entrate messa in circolazione per chiarire il punto.
In modo esplicito, quindi, rientrano a pieno titolo anche gli impianti fotovoltaici.
L’ubicazione dell’impianto fotovoltaico varia in base a tre elementi: la latitudine, la longitudine e l’esposizione, ciò significa che un impianto della stessa potenza avrà una produzione diversa a Napoli e a Padova. Sebbene i pannelli FT funzionino anche con poco sole o durante le stagioni piovose perché utilizzano anche la luce, oltre il forte calore del sole, è ovvio che maggiore sarà l’esposizione al sole, superiore sarà il rendimento.
Altro discorso vale per l’autoconsumo, che riguarda l’energia che viene prodotta e anche consumata dall’utente; quando questo succede, il risparmio sul costo del KWh è totale e il FT ha raggiunto il suo obiettivo. Quando non è possibile l’autoconsumo, l’energia prodotta in eccesso dal FT e che non si riesce a consumare, deve essere ceduta in rete, ma in cambio l’utente deve godere di un contributo previsto da una specifica convenzione di scambio sul posto con il Gestore dei servizi energetici (GSE).
È bene sottolineare che lo scambio sul posto non è molto conveniente quanto l’autoconsumo, in quanto ciò che si recupera è solo la quota energia e i servizi di rete, dunque il 60% del costo del KWh.
Bisogna innanzitutto chiarire che la data dell’effettiva installazione e messa in esercizio dell’impianto incide sulle agevolazioni economiche; se infatti si vuole attivare l’impianto con potenza equivalente ad un’utenza domestica, di 3 KW ad esempio, è necessario iniziare le pratiche entro il 31 dicembre 2019 per poter usufruire della detrazione fiscale del 50%. Quando l’impianto è realizzato con prodotti di alta qualità, conformi agli standard richiesti dalla Comunità Europea, o nel caso in cui, oltre all’impianto base, sia necessaria la bonifica dell’amianto, lo Stato offre incentivi più elevati.
Vi è ancora un altro caso che permette di godere di maggiori incentivi, quello dell’installazione di un impianto innovativo integrato architettonicamente, cioè un impianto che non venga installato sul tetto ma integrato nell’architettura dell’edificio e quindi di tipo innovativo.
Quando si affrontano i costi per l’installazione del fotovoltaico, la prima domanda che sorge è in quanto tempo si riesce a recuperare il denaro dell’investimento. Questo dipende soprattutto dalla posizione in cui è collocato il fotovoltaico: se parliamo del sud, ad esempio dove i pannelli si trovano a diretta esposizione solare, i tempi di recupero variano tra i 4 e 6 anni. Nel caso in cui la posizione goda meno dell’esposizione solare, i tempi di rientro variano dai 6 agli 8 anni e, considerato che la vita media dei pannelli fotovoltaici è di circa 25 anni, risulta sicuramente un buon investimento.
In media gli impianti fotovoltaici si scontano in 5-6 anni e, paragonato alla durata dell’impianto e al fatto che nel contratto iniziale bisogna prevedere anche lo smaltimento dei pannelli al termine del loro ciclo di vita, può essere molto vantaggioso.
Altro elemento da considerare è il materiale e la qualità dei pannelli fotovoltaici: una qualità scadente comporterebbe manutenzione e costi aggiuntivi, per questo è bene fare attenzione alla garanzia offerta dalle ditte costruttrici. Negli ultimi anni, comunque, le ditte garantiscono un rendimento dei pannelli costruiti del 90% nel primo decennio e comunque non inferiore all’80% in tutto il loro arco di vita.
Per valutare la reale convenienza di installare un fotovoltaico, è necessario poter comparare diversi prezzi per scegliere quello più conveniente, ma con degli standard di qualità minimi che ci consentano di stare tranquilli. In primo luogo il preventivo deve ricomprendere nel prezzo anche il disbrigo della parte burocratica dell’accesso agli incentivi; poi deve prevedere l’assistenza in caso di guasti in corso d’opera e una garanzia che duri più a lungo possibile.
Per il resto, i preventivi sono estremamente personalizzabili e necessitano di più sopralluoghi per verificare la struttura dell’immobile, la fattibilità del progetto e tutto ciò che concerne la parte tecnica.
L’installazione degli impianti è sempre in crescita nell’ultimo decennio e, rispetto all’anno scorso, vi è un aumento del 1.2%, complici l’autoconsumo e la diminuzione dei prezzi per l’installazione, anche se la spinta principale sono le detrazioni fiscali concesse dal Governo. Secondo lo studio effettuato, infatti, le detrazioni che consentono il rientro di parte del costo sostenuto, sono il motivo principale per le famiglie italiane a ricevere preventivi e a decidere positivamente in merito all’installazione dell’impianto.
Installare un impianto fotovoltaico, dunque, è ancora molto conveniente, soprattutto se lo si realizza entro il 2019, godendo degli sgravi di cui abbiamo parlato. Secondo i dati forniti da agenzie accreditate, infatti, il fotovoltaico è la fonte rinnovabile con la maggiore capacità su tutta l’area italiana.