Secondo statistiche recenti, il numero di giovani fumatori delle classiche sigarette è in costante aumento, con un relativo abbassamento dell’età d’inizio di questa abitudine, coinvolgendo anche bambini di 10/13 anni.
Il fumo a quest’età può essere un rischio per il successivo sviluppo, se non altro perché preannuncia una significativa dipendenza da tabacco in età adulta.
Nonostante le numerose critiche nei confronti dell’uso delle sigarette elettroniche da parte dei giovanissimi, è possibile affermare che queste possano effettivamente essere un approccio meno dannoso al fumo della classica sigaretta, se non addirittura un ottimo modo per smettere completamente di fumare.
Un rapporto dell’NHS (Servizio sanitario nazionale) ha messo in evidenza dei dati decisamente interessanti. Le e-cigarettes sembrerebbero, infatti, utilizzate da parte dei giovanissimi quando questi hanno già avuto in passato esperienza con il tabacco.
In Inghilterra, dove ormai l’e-cig è un classico metodo per smettere di fumare, anche tra i giovanissimi, il consumo risulta molto inferiore rispetto ai dati emersi negli USA.
In realtà, la differenza sta nel metodo stesso attraverso il quale sono stati ricavati questi dati. Gli studiosi hanno utilizzato particolari categorie per differenziare i tipi di fumatori, diverse da Paese a Paese.
Nello studio inglese, i ragazzi erano categorizzati come consumatori abituali quando usavano la sigaretta almeno una volta alla settimana; consumatori occasionali con meno di una volta a settimana e non utilizzatori chi aveva provato la sigaretta elettronica un paio di volte, ma poi non l’aveva più usata.
Per lo studio americano, quest’ultima categoria è stata classificata come utilizzatori, portando ad un allarme che, in realtà, non esisteva.
Inoltre, nel corso degli anni, il numero generale di giovani utilizzatori di sigarette elettroniche è andato a diminuire.
Un elemento interessante è dato dal fatto che coloro che fanno uso di e-cig, anche tra i giovanissimi, erano già fumatori o ex-fumatori. Dunque, l’utilizzo del dispositivo elettronico non è la causa diretta del vizio del fumo, come invece viene spesso affermato.
La conclusione che ne deriva è che i prodotti per il vaping non andrebbero a causare il vizio del fumo, quanto piuttosto a farlo diminuire, se non addirittura a cessare del tutto.
Il funzionamento delle e-cigarettes non prevede la combustione del tabacco. Questo non implica che siano totalmente innocue, poiché è presente il tabacco riscaldato che, però, genera fumo solo per mezzo del suo riscaldamento.
L’acquisto di prodotti legati al mondo delle sigarette elettroniche è vietato ai minorenni, anche se i ragazzi hanno trovato strade alternative per venire in possesso di quanto necessario per svapare.
Le e-cig hanno effettivamente portato uno scossone all’industria del tabacco, rivelandosi meno dannose delle sigarette tradizionali. Allo stesso tempo, possono comunque contenere percentuali di nicotina, dato da tenere sempre in considerazione.
Ricorrere alle e-cigarettes per smettere di fumare è una tecnica sempre più utilizzata anche tra i più giovani. In realtà, i dati dimostrano che è proprio con i più giovani che questa strategia ha più successo, poiché molti adulti hanno raggiunto un grado di dipendenza da tabacco tale da non avere intenzione di rinunciare definitivamente alla classica sigaretta.
A tal proposito, si assiste anche a un’inversione di tendenza attraverso i vari social: fino a qualche anno fa, i ragazzi si mostravano con una sigaretta tra le labbra e adesso questo elemento è stato sostituito dalla sigaretta elettronica economica.
Trovare influencer che si dedicano al vaping nelle varie foto postate o in qualche video è davvero semplice, accrescendo nei giovani, di conseguenza, una considerazione molto più positiva di questi dispositivi rispetto alla sigaretta classica.
Lo spirito di emulazione molto tipico tra i giovani ha consentito una drastica riduzione del fumo tradizionale, con la sostituzione di una versione molto meno dannosa, un primo passo verso la perdita di una dipendenza.
Se ne deduce che demonizzare la sigaretta elettronica per i ragazzi più giovani comporta una generalizzazione che non è sempre valida.
Questo dispositivo, infatti, può arginare l’inizio di una dipendenza da tabacco partita dall’utilizzo di sigarette classiche.