I giovani oggi sono descritti come pigri, intolleranti ed egoisti. Ma è davvero così?
Pigri, egoisti, intolleranti, così l’opinione pubblica considera e addita i giovani di oggi. Uno sguardo…
Pigri, egoisti, intolleranti, così l’opinione pubblica considera e addita i giovani di oggi. Uno sguardo severo che allarga un po’ di più il divario generazionale. Ma è davvero così?
Un sondaggio Ipsos Italia dipinge un triste ritratto della gioventù di oggi. Secondo lo studio, le nuove generazioni sono egoisti (63%), pigri (53%), intolleranti (53%) e poco impegnati politicamente (64%).
È più difficile essere un ragazzo oggi
L’era 2.0 ha cristallizzato il divario generazionale. Se gli italiani vedono nella gioventù di oggi una generazione sacrificata e sfinita, l’81% degli intervistati crede che sia difficile per gli under trent’anni al momento. Allo stesso modo, quasi i tre quarti degli intervistati ritengono che la situazione dei giovani sia peggiorata rispetto alle generazioni precedenti. Emerge dunque un consenso sull’idea che i giovani oggi si trovano ad affrontare grandi difficoltà e che la loro situazione è più difficile rispetto alle generazioni che li hanno preceduti.
Allo stesso tempo, gli intervistati nell’ambito del sondaggio ritengono che le politiche pubbliche siano relativamente equilibrate ma che gli anziani restino in qualche modo privilegiati. Tuttavia, tre quarti di loro rifiuta di vedere aumentare le proprie tasse per finanziare nuove misure dedicate ai giovani.
Sempre la solita vecchia storia?
Tuttavia, questo sguardo di disapprovazione del “vecchio” sulle nuove generazioni non è niente di nuovo o eccezionale. Storicamente, abbiamo sentito “adulti” criticare le tribolazioni dei giovani sempre. Nel maggio del 68, ad esempio, non era raro sentire adulti condannare le azioni di una gioventù ribelle.
I giovani di oggi non sarebbero affatti radicalmente diversi dalle generazioni che li hanno preceduti. Alcuni psicologi sono convinti che la guerra tra le generazioni del futuro, annunciata da diversi sociologi ed economisti per decenni, non avrà luogo. Non che non ci siano ragioni oggettive per lo scoppio delle ostilità. In verità, ce ne sarebbero molte. Fra tutte: povertà, disoccupazione, precarietà, le quali colpiscono direttamente una parte non trascurabile della gioventù. Ma anche altri sviluppi devono essere presi in considerazione secondo loro. Le relazioni intergenerazionali, per esempio, non sono mai state così interconnesse come lo sono oggi, con i giovani sempre più disposti a dialogare con i genitori. E nel contesto della stagnazione economica in Italia, il mutuo soccorso familiare è una realtà. La “famiglia del benessere” è una rete di sicurezza per molti giovani.
Ma andiamo nello specifico, come si divertono i giovani di oggi e che differenze radicali ci sono rispetto al passato?
Se il rap rimane lo stile musicale dei giovani di età compresa tra i 15 ei 19 anni, R’n’B detronizza la techno e ora arriva secondo con il 25% di follower. Un adolescente su tre pensa di farsi un tatuaggio o un piercing: il 31% degli 11-19 anni afferma di essere tentato da un tatuaggio e il 32% da un piercing.
Dal punto di vista dell’intrattenimento, più di un terzo delle ragazze di età compresa tra 11 e 19 anni (34%) ama trascorrere il tempo libero con gli amici, rispetto al 24% dei ragazzi della stessa età. Il 36% di loro approfitta del tempo libero per giocare ai videogiochi, rispetto al 4% delle ragazze di età compresa tra 11 e 19 anni.
Ruolo di Amici e famiglia
Per passare una buona serata, l’84% dei giovani ritiene che sia necessaria la presenza dei propri amici. Il desiderio di stare in famiglia appare poco e diminuisce drasticamente con l’età: lo menziona il 4% dei 17-19 anni.
Immancabile il ruolo del web e dei social network, usati come volano per stringere amici e fare rete, nonché come opzioni per procurarsi divertimento anche nell’ambito sociale, come il sito escort4you.xxx/escort/Milano.
Quanto alle politiche attive e all’impegno civile, il 20% degli 11-19 anni menziona l’inquinamento, che preoccupa soprattutto i più giovani (26% degli 11-12 anni).