Durante la crisi pandemica del coronavirus, la vita quotidiana degli italiani è stata sconvolta da queste prolungate settimane di reclusione. Questo sconvolgimento ha richiesto un adattamento nella vita professionale e personale dell’intera popolazione. Ma che dire della vita sessuale durante questo periodo di reclusione? La sessualità è stata al suo apice per le persone confinate in coppia? Le pratiche autoerotiche sono state accentuate per gli individui confinati senza un partner sessuale?
Sintomi persistenti, sequele cardiovascolari e l’impatto psicologico di confinamenti ripetuti possono ovviamente avere un impatto anche sulla nostra vita sessuale, vediamo in che modo.
Sintomi lunghi e persistenti e sessualità
Avremmo potuto credere, all’inizio del lockdown che la sessualità delle coppie sarebbe decuplicata, che le persone confinate da sole avrebbero aumentato le loro pratiche masturbatorie, ma questo contesto di salute molto particolare ha anche ripercussioni impreviste sulla sessualità.
Questo è particolarmente vero per alcuni pazienti che soffrono di sintomi da post-Covid lunghi o persistenti anche dopo la guarigione. Alcuni testimoni sostengono di essersi sentiti così esausti dopo aver fatto sesso con il proprio partner per la prima volta dopo la negativizzazione, da rendere quasi impossibile ripetere il sesso penetrativo per diversi mesi a posteriori.
Circa il 10-15% delle persone affette da Covid-19 soffre di sintomi persistenti, in particolare stanchezza e difficoltà respiratorie, che di fatto hanno un impatto sulla loro vita quotidiana e quindi, sulla loro vita sessuale. Ma al di là di poche testimonianze sparse qua e là nei media e nei forum di Internet, mancano ancora i numeri e i dati scientifici per conoscere l’impatto di questo Covid-long sulla sessualità, e più in generale sul corpo.
Covid-19 e disfunzione erettile
Inoltre, questi non sono gli unici disturbi causati dal virus, sono sempre più tangibili da parte degli specialisti le preoccupazioni sull’impatto del Covid-19 sulle funzioni erettili. Il coronavirus infatti è noto per causare problemi al sistema vascolare. C’è una reale preoccupazione che gli uomini possano avere problemi a lungo termine con la disfunzione erettile da questo virus perché sappiamo che causa problemi nel sistema cardiocircolatorio.
L’impatto del confinamento (o lockdown) sulla sessualità
Anche le fluttuazioni del desiderio causate dai diversi blocchi – vivere a porte chiuse h24 insieme per coppie che vivono insieme o l’isolamento dei single – possono avere un impatto determinante. Essere rinchiusi e doversi destreggiare tra identità diverse (personale, professionale, familiare) ha influenzato anche le prestazioni sessuali.
Così, un sondaggio ha rivelato che il primo confinamento ha avuto un impatto negativo per 1 coppia su 10 che non ha fatto sesso per un mese. La seconda reclusione, meno rigida, sembra essere stata più favorevole alle riconciliazioni. Molti uomini hanno ricorso e continuano a ricorrere a siti erotici, a donne con cui fare sesso telefonico o in cam, come www.bacirosa.com, per mantenere alto il proprio desiderio sessuale.
Ma i disturbi da confinamento insito nel contesto della crisi sanitaria si estendono anche allo stress che si è diffuso anche nelle camere da letto degli italiani disturbando il sonno oltre che la libido. Per le persone in una relazione, lo stress generale e le condizioni di reclusione – come l’assenza di intimità, la forte promiscuità o la presenza costante del partner – possono anche aver avuto un impatto negativo sulla libido: un terzo dei italiani (32%) ammette di aver avuto una generale diminuzione dei propri bisogni sessuali durante il secondo lockdown. Ora dovremo aspettare che la scienza esamini più specificamente l’argomento per misurare appieno i danni che la crisi sanitaria ha sulla nostra privacy.