Colpo di scena Reddito di Cittadinanza: deroga fino a fine 2023 | Ecco le novità del Governo
Buone notizie per i percettori del Reddito di Cittadinanza: estesa l’erogazione del sussidio fino a dicembre 2023, ecco tutte le novità.
Il recente Consiglio dei Ministri, indetto in data 1 marzo 2023, ha stabilito nuove linee guida per l’erogazione del dibattuto Reddito di Cittadinanza.
Il sussidio era stato introdotto dal Decreto Legge n.4 del 28 gennaio 2019 dalla Repubblica Italiana, e mirava all’assegnazione di un reddito minimo garantito alle categorie svantaggiate e a quanti non disponessero di un immediato accesso al mondo del lavoro.
Istituita dal Governo Conte, la misura prevedeva alcuni vincoli (tra di essi, l’iscrizione al centro dell’impiego di riferimento, e la disponibilità ad effettuare mansioni di pubblica utilità), nonché la presentazione di alcuni documenti al CAF o al portale INPS incaricato, come i moduli ISEE.
Il Reddito di Cittadinanza ha però rivelato negli anni alcune falle strutturali, e l’erogazione della tessera prepagata ad individui non aventi diritto ha totalizzato nel 2021 illeciti pari a 48 milioni di euro, cifra lievemente ridimensionata in seguito ai controlli degli anni successivi. Dopo i numerosi dissapori in merito tra i cittadini e l’élite politica, il Governo Meloni ha promesso un drastico giro di vite in merito al sussidio, proponendo inoltre di convertirlo nel nuovo assegno di inclusione. Alcuni percettori, però, potranno continuare a usufruire del contributo statale: ecco tutti i dettagli.
Reddito di Cittadinanza 2023: le novità previste dal Decreto Lavoro
Per quanto riguarda i beneficiari non occupabili, il Reddito di Cittadinanza potrà essere prorogato fino a dicembre 2023: a gennaio 2024, infatti, entrerà in vigore il neonato assegno di inclusione.
L’erogazione del sussidio non sarà vincolato alle 7 mensilità previste dalla precedente Finanziaria, ma la deroga sarà considerata applicabile solamente per i nuclei familiari con disabili, minorenni oppure over 60 a carico. Prima della scadenza dei suddetti 7 mesi, però, le famiglie aventi diritto dovranno necessariamente chiedere una presa in carico da parte dei Servizi Sociali di riferimento, in quanto non attivabili sul lavoro. La prosecuzione dello stanziamento peserà sulle casse dello Stato 384 milioni di euro, assimilabili al fondo per il Reddito di Cittadinanza istituito a gennaio 2019.
Il comunicato del Ministro del Lavoro
In contrasto alle recenti polemiche dell’opposizione, che denunciavano una deriva verso la precarietà per la popolazione italiana, il Ministro del Lavoro Marina Calderoli ha rassicurato gli ascoltatori di Radio24, precisando inoltre le migliorie previste per un nuovo asset tra aziende e dipendenti.
“Non è un tema che ci impensierisce. C’è dinamismo, vanno rinnovati i contratti, credo sia uno strumento per incentivare una nuova stagione di accordi. Vorrei avere strumenti di facile applicazione. Dove c’è una necessità temporanea per motivi organizzativi, è giusto che le aziende possano fare contratti a termine“. Maggiori turnover e tasso di occupazione in vista, per l’anno a venire?