700 dipendenti licenziati: Microsoft ha deciso | Tutta colpa… di Linkedin
È record di licenziamenti per il social network: scopri che cosa sta succedendo a LinkedIn.
Certo non è un bel momento storico per licenziare un così cospicuo numero di dipendenti. A causa della pandemia di Covid-19 l’economia ha subito forti scossoni che hanno impattato negativamente tanto sull’economia degli stati, quanto sulle tasche del singolo individuo.
Alcuni colossi economici hanno provveduto inoltre a massicci tagli degli stipendi, fino a giungere al licenziamento vero e proprio. In questo caso, a finire nel mirino della querelle è LinkedIn e in molti non possono che vedere una certa dose di ironia nell’accaduto.
Infatti, LinkedIn è il social network tra i più utilizzati per potersi connettere con realtà professionali di qualsiasi ambito si desideri. Il social in questione è annoverato tra i mezzi più importanti e semplici da utilizzare per poter trovare lavoro. Chiunque disponga di un profilo LinkedIn può dirsi in qualche modo avvantaggiato nella ricerca, sottolineando il fatto che questa piattaforma sia l’alleata primordiale di chi si trova a scovare un impiego.
La sua fondazione è davvero antica, considerando l’epoca social parossistica in cui viviamo: nel 2002 si fa strada sul web grazie a Reid Hoffman e Konstantin Guericke. Attualmente però, LinkedIn è gestita dal CEO Ryan Roslansky, ma attenzione: forse non molti tra di voi potrebbero sapere che il social network in questione è di proprietà di un grande colosso economico. Scopriamone dunque di chi si tratta e le implicazioni relative.
I licenziamenti di LinkedIn
Non tutti sanno che LinkedIn in realtà sia di proprietà di Microsoft. Questo elemento appare fondamentale per comprendere la decisione relativa ai 700 licenziamenti. LinkedIn è una piattaforma gratuita utile per trovare lavoro, ma chiaramente i suoi dipendenti hanno bisogno di entrate per poter essere stipendiati. Ecco che entra in gioco Microsoft.
Come mai adesso la Microsoft avrebbe deciso di licenziare ben 700 elementi? Il motivo è semplice: LinkedIn ha chiuso in Cina. Per questo motivo, è necessario ridurre il budget e rinunciare a 716 operatori. Ma scopriamo come mai.
La situazione cinese
In Cina, Google non esiste più dal 2010. La politica cinese agisce in un modo estremamente accentratore per quel che riguarda l’informazione, soprattutto per quanto relativamente al web. Non è un caso che i social network occidentali non vengano utilizzati anche lì in Cina.
Vi è una grossa censura di tutto ciò che potrebbe risultare offensivo per la classe politica cinese, che perciò viene oscurato. Adesso nel mirino ci è finito LinkedIn, motivo per cui, alla cancellazione del servizio bisogna far corrispondere una diminuzione degli operatori.