Un giocatore del Napoli ha manifestato la sua volontà di restare nel club campione d’Italia
Continuano incessanti i festeggiamenti per il terzo scudetto, a 33 anni di distanza dal precedente, del Napoli, conquistato dieci giorni fa dopo il pareggio a Udine e celebrato in uno stadio Diego Armando Maradona tutto esaurito la domenica dopo al termine della sfida di campionato vinta contro la Fiorentina, con tanto di concerto e discorso del presidente Aurelio De Laurentis.
Proprio il numero uno del team partenopeo è a colloquio in questi giorni con mister Luciano Spalletti, vero artefice di quest’impresa sportiva, per concordare un rinnovo di contratto, con l’obiettivo di firmare un biennale con un adeguamento della cifra di ingaggio.
L’allenatore ha manifestato la sua volontà di continuare la propria avventura sotto il Vesuvio, con la prerogativa che la squadra non sia smantellata e privata dei suoi prezzi pregiati ma che si punti a un ulteriore rafforzamento, con qualche altro promettente innesto nel mercato estivo.
La filosofia di investimenti mirati e di un bilancio in attivo hanno reso il Napoli un esempio da seguire in tutta Europa, con il DS Giuntoli che sembra a un passo da firmare con la Juventus, ma che potrebbe essere sostituto da Pietro Accardi, direttore dell’Empoli, squadra che condivide il pensiero di scommettere sui giovani.
Uno dei giocatori che ha dichiarato espressamente il desiderio di restare a Napoli è il portiere Gollini, disposto anche la prossima stagione a fare da comprimario per un posto da titolare tra i pali con il connazionale Meret.
Sfruttando l’infortunio del numero uno della squadra, l’ex estremo difensore dell’Atalanta si è dimostrato affidabile e un degno sostituto, con le sue prestazioni che non hanno inciso negativamente sulla marcia trionfale del Napoli verso lo scudetto.
Intanto il Napoli ha ancora due partite tra le mura domestiche, quella con l’Inter in cui dovrebbe giocare l’11 titolare per onorare l’impegno e dare ulteriori soddisfazioni ai già elettrizzati tifosi, e poi l’ultima di campionato, il 4 giugno in casa contro la già retrocessa Sampdoria.
In quell’occasione Giovanni Di Lorenzo, capitano del Napoli per il primo anno, dopo la partenza di Lorenzo Insigne, avrà l’onore di alzare al cielo lo scudetto che nella storia del club aveva sollevato solo l’immenso Maradona.