Non solo la Juventus, un’altra italiana è intenzionata a scommettere sulla squadra B in Lega Pro
Da tre anni la Juventus ha deciso di investire sulla squadra formata da under 23 che disputa il campionato di Lega Pro. Il club bianconero ha preso come modelli il Barcellona e il Real Madrid che schierano la propria cantera nella seconda divisione spagnola, consentendo loro di affrontare formazioni di ottimo livello e di crescere calcisticamente prima di approdare in prima squadra e giocarsi un posto da titolare con i big.
E i risultati sono visibili a tutti, data la fiducia che mister Max Allegri ha voluto dare in questa stagione a diversi giovani, alcuni dei quali si sono giocati pochi giorni fa il passaggio alla finale di Europa League, sfumato nei supplementari contro il Siviglia.
Il centrocampo ha visto Fagioli, Miretti e recentemente Iling Junior imporsi come titolare e mostrare di non avere niente da invidiare ai vari Rabiot, Locatelli e Kostic e senz’altro l’esperienza maturata sui campi di Serie C ha aiutato la loro attuale esplosione.
Data la possibile esclusione dalle coppe europee per la prossima stagione, investire sui giovani è un’operazione necessaria per la Juventus che potrebbe ridimensionare il proprio mercato e dover cedere alcuni pezzi pregiati.
Non solo la Juventus ma anche il Genoa, neopromosso in Serie A, ha intenzione di formare la propria squadra B e di iscriverla al prossimo campionato di Lega Pro. La decisione dell’Ad Blazquez è chiara e il mister Alberto Gilardino l’ha sposata in toto.
L’artefice del secondo posto e della conseguente promozione, dopo un anno di purgatorio in B, è senz’altro l’allenatore ed ex bomber di Parma e Milan, che ha preso a dicembre la squadra a metà classifica e l’ha riportata in alto.
Questa decisione è vista di buon occhio anche da Roberto Mancini, che potrà contare su nuovi talenti italiani che, nel caso di esperienza maturata prima tra i dilettanti e poi in Serie A, potrebbero guadagnarsi la possibilità di vestire la maglia azzurra.
Il campionato Primavera, pur essendo di valore, non consente alle rose in campo di confrontarsi con giocatori esperti e che possano consentire una più veloce maturazione, motivo per cui quello delle squadre B è un terreno fertile su cui puntare per il futuro del calcio italiano.