Al via il nuovo decreto bollette, adesso è legge: ecco le misure più urgenti introdotte dopo l’esame parlamentare.
Il voto di fiducia richiesto dal Governo per il decreto bollette ha sortito in aula un esito positivo. A fronte dei 99 favorevoli, 54 contrari e 2 astenuti, il Senato ha deliberato la sua conversione in legge, e dispone quasi 5 miliardi nel 2023 per l’introduzione delle nuove misure, che riguarderanno principalmente i settori di caro-energia, sanità e fisco.
Tra le novità previste, spicca in primis l’introduzione di un contributo, sotto forma di credito di imposta, fino ad un massimo di 200 mila euro ed entro il tetto del 20% della spesa sostenuta per le start-up innovative. Tali aziende dovranno però operare nei settori dell’ambiente, delle energie rinnovabili e della sanità.
Introdurrà inoltre degli iter semplificati e temporanei per l’installazione di impianti fotovoltaici. Sono state inoltre estese delle misure per la definizione agevolata dei ruoli per le Regioni e gli enti locali per lo stralcio dei debiti fino a 1.000 euro.
Importanti novità anche per le misure di contrasto al caro-energia, il bonus sociale previsto per il secondo trimestre del 2023, il credito d’imposta per le aziende energivore e per i payback dei dispositivi medici e del personale a gettoni.
Sono stati confermati i bonus elettricità e gas per i nuclei familiari in difficoltà economica o fisica, purché in possesso di un ISEE non superiore ai 15.000 euro annui.
Fino al prossimo 30 giugno, inoltre, verrà estesa la riduzione dell’IVA al 5% sulle somministrazioni di gas metano utilizzato per la combustione, sia per uso civile, che industriale. I consumi (stimati o effettivi), però, dovranno essere certificati e contabilizzati nelle fatture emesse nei mesi di aprile, maggio e giugno 2023. Dal 1 ottobre 2023, ad inizio dell’anno termico, e fino al 31 dicembre successivo, verrà stanziato un altro contributo senza limiti di reddito per le famiglie, in modo da compensare le spese per il riscaldamento. L’agevolazione scatterà entro la soglia di 45 MWh in quota fissa, differenziata a seconda delle zone climatiche, e riservata ai cittadini non titolari di bonus sociale.
L’articolo 7 prevede che, fino a giugno 2024, previa dichiarazione di inizio lavori, le strutture termali e turistiche potranno installare impianti fotovoltaici con moduli collocati su coperture piane o falde, con potenza fino ad 1 MWh per l’autoconsumo.
Per quanto riguarda i centri storici e i punti di interesse paesaggistico, però, sarà necessario fornire attestazioni che tali impianti non risultino visibili dall’esterno.