Il report dell’Istat evidenzia dati positivi per il Pil dell’Italia: sorpassa Francia e Germania nonostante la crisi economica.
L’Istat ha rilasciato un comunicato ufficiale, che rettifica al rialzo le stime compiute lo scorso 28 aprile. Nel primo trimestre del 2023 il Pil dell’Italia è cresciuto dello 0,6% rispetto all’ultimo trimestre del 2022, e dell’1,9% rispetto al primo trimestre dello stesso anno.
Si tratta dello 0,1% in più di quanto previsto nel report precedente e segnala come la Nazione, nonostante le innegabili difficoltà di ripresa, abbia imboccato una china decisamente superiore alle aspettative dell’Istituto Nazionale di Statistica.
In termini congiunturali, inoltre, l’Italia ha visto lievitare il suo Pil dello 0,6%, superando quello della Francia ( +0,2%) e della Germania ( – 0,3%). Secondo quanto riporta l’analisi, l’impennata è dovuta alla ripresa della domanda interna e all’implemento dei consumi pubblici e privati, nonché del volume di investimenti.
Il risultato incoraggiante rispecchia quanto dichiarato dal Ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti lo scorso 29 aprile alla testata “Il sole 24 ore”.
Il Ministro dell’Economia aveva riferito: “Le stime dell’Istat confermano che il nostro atteggiamento nella costruzione del programma di finanza pubblica è prudente, e che tuttavia l’ambizione di fare di meglio nelle stime è realistica, come abbiamo ripetuto più volte e come abbiamo scritto anche nel Def.”.
Per quanto riguarda le prospettive per il prossimo autunno, Giorgetti ha inoltre aggiunto: “È chiaro che se nei prossimi 2 trimestri continuiamo ad avere risultati su questa linea, si allentano le pressioni sui saldi di finanza pubblica, e si creano margini per nuovi interventi con cui sostenere imprese e famiglie alle prese con l’inflazione. La speranza è che, arrivati a questo punto, ci sia da gestire solo la coda di una fiammata inflattiva ora in contrazione, che però impatta su tutti i prezzi dei beni di consumo, e non solo su quelli energetici“.
In merito alle precedenti proiezioni, i dati Istat evidenziano una crescita lieve, ma significativa, e Giorgetti non si pente della cautela impiegata nelle stime.
“Indicare obiettivi più alti avrebbe determinato un contrasto stridente con le stime di tutti i previsori, dal Fondo monetario a scendere. Il punto è che in queste analisi si sottovaluta sempre la forza e la competitività delle nostre piccole e medie imprese. Come ho detto in tutti gli incontri internazionali, e anche alle agenzie di rating, chi vuole davvero capire il significato della parola “resilienza”, così tanto evocata negli ultimi tempi, deve guardare all’economia italiana“.