Emergono dati sconfortanti sul futuro dei venditori ambulanti in Italia: la crisi ha decimato migliaia di attività.
I mercati rionali sono un appuntamento irrinunciabile per milioni di italiani, che ogni settimana si riuniscono in pubblica piazza per scambiare chiacchiere all’aria aperta, esaminare merci e conquistare insperati bottini dalle bancarelle degli ambulanti.
Complice l’innalzamento dei prezzi nei negozi di abbigliamento ed alimentari, il mercato è diventato negli anni sinonimo di risparmio, freschezza e qualità, ed ha inoltre implementato il tessuto sociale di borghi, paesi e quartieri cittadini.
La crisi, però, sembra aver allungato le sue dita anche sull’attività dei venditori ambulanti: un recente report di Anva-Confesercenti ha lanciato un alert preoccupante circa la massiva chiusura di banchetti e stand espositivi.
Il mercato rionale è forse una realtà destinata a soccombere? I dati parlano chiaro: in 2 anni, circa 14.000 commercianti itineranti hanno cessato il loro commercio, rendendo le piazze sempre più spoglie e desolate.
Il bollettino di Anva-Confesercenti ha stimato la chiusura di circa 14.000 attività ambulanti nell’ultimo biennio, con un calo del 7,9%. Da 176.000 commercianti attivi nei mercati rionali, ne resterebbero quindi poco più di 162.000, nonostante la presenza assidua di clienti. Le piazze di mercato, infatti, hanno contato negli ultimi 12 mesi circa 40 milioni di clienti, ma l’elevata affluenza sembra non aver garantito longevità a migliaia di ambulanti.
Se il settore alimentare ha risentito in minima parte della crisi (-4,7%), per il tessile la riduzione è notevole, e si aggira intorno al 9,7%, con 6.200 attività chiuse in via definitiva. Anche le bancarelle di arredamento per il giardino, casalinghi, tappeti ed elettrodomestici hanno risentito della martellante crisi economica, e molte di esse hanno scelto di chiudere serranda. L’unico settore ad aver guadagnato un ampio margine di crescita è quello della ristorazione ambulante: in 2 anni il comparto ha registrato un boom del 13,2% di attività in più, probabilmente anche grazie al contraccolpo psicologico dopo le restrizioni ed i lockdown. Il panorama si prospetta desolante anche per le nuove aperture: nel 2022 circa 4.088 ambulanti hanno esordito nei mercati rionali, a fronte dei 15.076 del 2015.
Se l’alimentare è un settore che non conosce crisi (ed i consumatori si rivelano sempre più attenti e consapevoli negli acquisti), gli utenti hanno imparato ad apprezzare anche le comodità dell’e-commerce.
I cittadini amano verificare con mano la qualità di carne, frutta, verdura e panificati, privilegiando i prodotti a km zero e il rapporto di fiducia con i commercianti. Al contrario, diventano molto più elastici e meno esigenti per quanto riguarda abbigliamento, suppellettili ed accessori, ed il web offre una vetrina immensa di offerte, per lo più disponibili a prezzi estremamente competitivi.