Carta Risparmio Spesa, chi ne ha diritto e come riceverla: tutte le info utili
Il Governo ha avviato l’intervento in favore delle famiglie meno abbienti: la Carta Risparmio Spesa. Ecco cosa è e come funziona.
La Carta Risparmio Spesa – o Carta solidale per acquisti – è una delle iniziative avviate dal Governo in favore delle famiglie che vivono in uno stato precario.
L’intervento è stato inserito nel testo della Legge di Bilancio 2023 e poi nel Decreto del 18 aprile 2023 firmato dal Ministro dell’Agricoltura e dal Ministero delle Finanze, già pubblicato in Gazzetta Ufficiale.
Proviamo a capire in cosa consiste e chi sono le famiglie che possono usufruirne: ecco una guida che vi tornerà utile.
Cos’è la Carta Risparmio Spesa
La Carta Risparmio Spesa è una carta di pagamento elettronica prepagata del valore di 382,5 euro, assegnata a livello comunale e rilasciata tramite Poste Italiane alle famiglie con ISEE non superiore a 15.000 euro. Il suo funzionamento è simile ai buoni spesa e va ad affiancarsi ad altri aiuti previsti dal Governo per la famiglie in difficoltà. Utilizzabile solo per l’acquisto di beni di prima necessità, la Carta Risparmio Spesa spetta solo alle famiglie residenti nel territorio italiano, i cui componenti sono tutti iscritti nell’Anagrafe della Popolazione Residente e che possano attestare una certificazione ISEE Ordinario, in corso di validità, con indicatore non superiore ai 15.000 euro annui.
Dalla Carta Risparmio Spesa sono esclusi coloro che godono già di incentivi come il Reddito di cittadinanza, l’assegno di inclusione o qualsiasi altra misura di inclusione sociale o sostegno alla povertà. Non possono usufruirne, inoltre, i percettori di NASPI, DIS-COLL, Indennità di mobilità, fondi di solidarietà, di Cassa integrazione o altra forma di integrazione salariale o di sostegno nel caso di disoccupazione involontaria, erogata dallo Stato.
Come richiedere la Carta Risparmio Spesa
La Carta Risparmio Spesa ha un importo di 382,5 euro per ogni nucleo familiare e lo Stato erogherà un solo contributo per nucleo familiare, quindi sarà un aiuto una tantum. La scelta delle famiglie che vengono selezionate per l’assegnazione del contributo viene fatta dai Comuni, che ricevono dall’INPS l’elenco dei beneficiari del contributo individuati tra i nuclei familiari residenti sul proprio territorio e sulla base dei dati elaborati e messi a disposizione dallo stesso Istituto.
Si indicano in ordine di priorità decrescente: i nuclei familiari, composti da non meno di tre componenti, di cui almeno uno nato entro il 31 dicembre 2009, priorità è data ai nuclei con indicatore ISEE più basso. I nuclei familiari, composti da non meno di tre componenti, di cui almeno uno nato entro il 31 dicembre 2005, priorità è data ai nuclei con indicatore ISEE più basso. Infine, i nuclei familiari composti da non meno di tre componenti, priorità è data ai nuclei con ai nuclei con indicatore ISEE più basso.