Allarme rosso intelligenza artificiale: circolano informazioni false | La situazione
L’AI sta conquistando il nostro secolo con le sue scoperte e potenzialità. Ma ora ci sono problemi.
L’Intelligenza artificiale sta spopolando il dibattito pubblico, ma anche quello privato. Non si fa che parlarne, dal momento che ormai sembra ineluttabile la sua compenetrazione nella vita quotidiana di ciascuno di noi. Non si tratta soltanto del bot ChatGPT, bensì dell’intera elaborazione del sistema operativo intelligente siffatto.
L’AI non gode di una fama univoca. C’è chi vede nel suo utilizzo il trampolino di lancio di una nuova era e chi, invece, legge la situazione con crescente preoccupazione. Ma come mai c’è quest’ansia in merito all’uso dell’AI? Facciamo un passo indietro.
Tra i detrattori troviamo esponenti del mondo artistico. La generazione delle immagini operata dall’AI è derivativa e assemblativa: il sistema recupera dal web prodotti artistici che si trovano lì e li raggruppa fino a creare un puzzle ricco di toppe ben limate digitalmente. Il malcontento sta nel fatto che i lavori di cui l’AI si serve sono realizzati da artisti in carne e ossa. Il loro utilizzo non consensuale è ritenuto, nei fatti, un furto di proprietà intellettuale.
C’è chi, però, riesce a sfruttare l’AI a proprio vantaggio, ma in qualità di mero supporto creativo. È il caso della serie tv “Secret Invasion”, firmata Disney e Marvel che ha per tema le vicende di Nick Fury. Un cast da urlo, a partire da Samuel L. Jackson ed Emilia Clarke, eppure la sigla è realizzata da un’AI. In molti si sono chiesti se tale decisione abbia influito negativamente sugli artisti del settore, ma Disney conferma che l’AI avrebbe collaborato con i direttori artistici, nulla più.
Notizie false e Intelligenza Artificiale
Lo shock è palese. È circolata una notizia, vera, relativa al fatto che l’AI abbia diffuso notizie false, in questo caso. È proprio così: l’intelligenza artificiale farebbe disinformazione. La vicenda è capitata a The Enlightened Mindset, un sito web creato e curato esclusivamente con l’aiuto dell’AI. Immagini, testi, articoli: tutto elaborato dall’AI.
Tuttavia, il problema per cui ci si è allarmati è che all’interno di alcuni di questi articoli, siano presenti citazioni attribuite a personaggi realmente esistenti, i quali però non le hanno mai pronunciate. È il caso di Reuben Binns, un professore di Oxford. Secondo l’AI si sarebbe pronunciato su un passaggio di Harry Potter.
La questione etica
Lo stesso Reuben, che pure si occupa di computer e AI, non risulta sconvolto dalla faccenda. Anzi, a sua detta, se lo aspettava. Non solo, Reuben prevede che andando avanti la situazione non potrà che peggiorare.
Chiunque abbia il suo nome su internet potrebbe ritrovarsi a doversi giustificare per qualcosa che gli è stato attribuito, ma che potrebbe non aver pronunciato mai. E tu cosa ne pensi, invece?