“Allegri mi ha fatto ritirare”: bomba contro l’allenatore della Juventus | Il rinnovo non è bastato
Una confessione sorprendente quella di una vecchia gloria del calcio sul suo ultimo allenatore Allegri
L’ultimo allenatore della carriera di Super Pippo Inzaghi è stato Massimiliano Allegri nella stagione 2011-12. Tra i due non c’è mai stato un buon rapporto tanto che a spingere verso il ritiro del bomber milanista è stato proprio il mister livornese dato che il direttore sportivo dell’epoca Adriano Galliani aveva offerto il rinnovo all’attaccante, trovando però l’opposizione del coach toscano.
Nel suo libro autobiografico Inzaghi racconta un episodio spiacevole:” Era stato Allegri a chiudere la mia carriera da giocatore. Io e il Milan, infatti, nella primavera del 2012 avevamo trovato un accordo per prolungare di un anno il mio contratto”.
Ribadisce che non aveva chiesto un posto da titolare: “Io sarei stato un importante collante nello spogliatoio che nel giro di poco tempo aveva perso Maldini, Pirlo, Nesta, Gattuso, Seedorf. Elementi di spessore che avevano lasciato un vuoto profondo. Non avrei accampato alcuna pretesa.
Conclude affermando l’amarezza per la situazione in cui si è trovato: “Galliani era felice di aver trovato insieme a me questa soluzione. Allegri invece la bocciò, non mi voleva più nello spogliatoio e lo disse al dirigente chiedendo che non mi fosse rinnovato il contratto. Per me fu una mazzata“.
Inzaghi costretto al ritiro da Massimiliano Allegri
L’addio dal calcio è stato per lui un trauma difficile da superare: “Nell’autunno del 2015 non riuscivo ad assorbire la lontananza dal mio mondo, dal profumo dell’erba, dalla sacralità dello spogliatoio”.
Pippo ha cercato conforto nell’esercizio fisico senza riuscirci: “Mi alzavo al mattino e non sapevo come arrivare a sera. Andavo in palestra, ma senza entusiasmo, solo per far trascorrere il tempo, riempire la giornata ed evitare che la noia e lo sconforto prendessero il sopravvento“.
Inzaghi e il terribile periodo dopo l’addio dal calcio
Ha pensato ad estreme conseguenze e a possibili malattie: “Il mio corpo mi mandava segnali inequivocabili di malessere. Mi sono spaventato. Anzi, lo dico chiaramente e senza vergogna: ho avuto paura. Ho temuto di avere qualcosa di grave, perfino la Sla”.
Il periodo brutto è stato superato dall’amore che ha avuto nei suoi confronti la famiglia: “Sono stati mesi di disagio e sofferenza, in cui faticavo a trovare una via d’uscita. I miei genitori sono stati eccezionali: hanno compreso ciò di cui avevo bisogno.”