Peste suina: primo caso riscontrato in Lombardia | Danni enormi alla salute e all’economia
Peste suina, è allarme in Italia: i primi casi di infezione toccano anche la Lombardia, e minacciano l’intero comparto produttivo.
L’emergenza si è concretizzata negli ultimi giorni in seguito al rinvenimento di una carcassa di maiale risultata positiva alla peste suina in provincia di Pavia, a Bagnaria.
La sola regione Lombardia alleva circa il 50% di tutti gli esemplari nella suinicultura made in Italy, comparto che occupa circa 70mila lavoratori nella filiera, e che produce un giro d’affari di circa 11 miliardi di fatturato, con 21 aziende DOP e 12 IGP.
Il presidente della Cia Lombardia Paolo Maccazzola ha lanciato l’allarme: “La situazione è gravissima. Serve arginare questa piaga prima che si arrivi al blocco della circolazione dei prodotti di derivazione suina. Non possiamo lasciare in mano ai cacciatori e alla guardia forestale tutta la responsabilità del contenimento. Sono necessari abbattimenti fatti in maniera mirata, e soprattutto in tempi rapidi“.
Secondo gli allevatori si prospetta un’autentica catastrofe nazionale, e occorre contenere l’epidemia tra i suini anche in virtù delle possibili perdite economiche nell’intero comparto.
Peste suina, arriva la richiesta al Governo
Il presidente nazionale di Cia Cristiano Fini ha decretato: “L’emergenza cinghiali ed il fenomeno della peste suina sono stati per troppo tempo sottovalutati. Siamo ormai a 7 regioni coinvolte, è ora di dire basta a salvaguardia del settore, e per tutelare l’export della produzioni suinicole nazionali. Chiediamo al Governo di supportare la struttura commissariale con tutti gli strumenti necessari, e di darci finalmente ascolto, riformando la legge 157/92 sulla caccia al cinghiale e i piani di abbattimento“.
Anche Confagricoltura ha espresso preoccupazioni analoghe, ed il presidente Alberto Cortesi ha rilanciato: “Sapevamo che sarebbe stata solo questione di tempo, e che il Pavese, confinando con il Piemonte, ed essendo estremamente vicino alla Liguria, regioni in cui la PSA è già presente, sarebbe stato il territorio più a rischio. Ben venga l’iniziativa del Governo di impiegare anche l’esercito, ma ora è prioritario recuperare ciò che non è stato fatto finora, per evitare danni maggiori“.
La situazione nell’Oltrepò Pavese
Dopo il primo rinvenimento della carcassa infetta ne è seguito uno ulteriore in zona Ponte Nizza, e ha riportato alti i livelli di allerta dopo i casi accertati in Campania e nel Lazio.
Il blocco della produzione di salumi e derivati del maiale potrebbe provocare un collasso all’intero settore, e Cia ha avvertito: “Bisogna evitare la catastrofe nazionale. Così, è drammaticamente a rischio la regione con la maggiore produzione d’Italia, e tra le principali al mondo“.