Il processo a Berlusconi si chiude: decisione arrivata da Bari | Ecco cosa è successo
Si conclude in modo surreale il processo a carico di Silvio Berlusconi: da Bari arriva la sentenza lapidaria.
Lo scorso 12 giugno il panorama politico e mediatico italiano ha accusato la perdita dell’imprenditore Silvio Berlusconi.
Il leader di “Forza Italia” si è spento all’età di 86 anni presso l’Ospedale San Raffaele di Milano, circondato dall’affetto dei figli e della compagna Marta Fascina. Navigato oratore, e creatore del colosso Finivest – che ha dato i natali all’emittente Mediaset -, Silvio Berlusconi ha anche ricoperto il ruolo di Premier per ben 4 volte.
Durante la sua prolifica attività politica, però, è stato coinvolto in numerosi processi. Sebbene abbia lui stesso dichiarato nel 2019 di aver affrontato 88 processi in 25 anni, potrebbe averli calcolati per eccesso, sommando tutti i gradi di giudizio.
In realtà, Silvio Berlusconi avrebbe presenziato in aula in circa 30 occasioni distinte, ed anche il pruriginoso “caso Escort” ha finalmente ottenuto una sentenza postuma.
Silvio Berlusconi ed il “caso Escort”
La giudice Valentina Trepaldi ha decretato in data 30 giugno: “Non doversi procedere per morte dell’imputato“, facendo poi risuonare in aula il caratteristico martelletto che sanciva la sentenza.
Il processo in corso a Bari aveva lo scopo di esaminare l’operato del facoltoso imprenditore, accusato di aver indotto a mentire l’imprenditore barese Giampaolo Tarantini. Secondo l’accusa, Silvio Berlusconi avrebbe pagato quest’ultimo, spingendolo a riferire falsità ai pm che indagavano sul traffico di escort nelle residenze private del politico tra il 2008 e il 2009. A quanto emerge, il suo recente decesso avrebbe congelato il procedimento giudiziario, ma gli avvocati ingaggiati da Silvio Berlusconi hanno compiuto alcune precisazioni in aula.
Il commento dei legali di Silvio Berlusconi
Alla breve udienza hanno partecipato gli avvocati Roberto Eustachio Sisto e Federico Cecconi, ed hanno specificato: “Il dibattimento ha certificato l’insussistenza dell’ipotesi accusatoria, e l’escussione dei testimoni della difesa avrebbe solo ulteriormente corroborato tale insussistenza, ma oggi il destino ha voluto, quando eravamo arrivati all’ultimo metro, che la conseguenza processuale sia legata ad un evento molto triste“. Sisto ha inoltre insistito che fosse messo a verbale: “È stato un onore aver difeso Silvio Berlusconi“.
Si chiude così una vicenda che ha infiammato a lungo l’opinione pubblica e, nel frattempo, la famiglia ha scelto di onorare la memoria del defunto con un’iniziativa assai significativa. La storica villa di Arcore verrà infatti conservata come un museo, a salvaguardia del percorso di vita compiuto da Silvio Berlusconi. Secondo le prime indiscrezioni, sarà possibile accedervi su appuntamento, ovviamente con ingressi contingentati.