Palazzo Chigi attacca una “fascia della magistratura”: ore di polemiche
Scoppia il caos a Palazzo Chigi: l’imputazione al sottosegretario alla Giustizia crea una nuova frattura in aula.
Nelle ultime ore il Gip di Roma ha decretato un’imputazione coatta a carico del sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro, attenzionato per rivelazione di segreto d’ufficio sul caso Cospito, l’anarchico detenuto al 41bis.
La richiesta di archiviazione avanzata dalla Procura è stata respinta, e tale organo dovrà quindi formulare una richiesta di rinvio a giudizio.
Secondo il giudice incaricato, infatti, sussiste sia l’elemento oggettivo, che quello soggettivo del reato, ed Andrea Delmastro dovrà ora sottoporsi all’inevitabile iter giudiziario.
L’indagine era stata avviata dopo l’esposto avanzato da Angelo Bonelli, deputato di Alleanza Verdi e Sinistra, in riferimento all’intervento del parlamentare Giovanni Donzelli sulla vicenda Cospito. Nella fattispecie, si indaga circa le conversazioni in carcere tra l’anarchico, un esponente della ‘Ndragheta ed un camorrista, avvenute tra dicembre 2022 e gennaio 2023, ed in seguito riportate in aula.
Il commento a caldo di Andrea Delmastro
Il viceministro alla Giustizia ha riferito: “Prendo atto della scelta del Gip di Roma che, contrariamente alla Procura, ha ritenuto necessario un approfondimento della vicenda giuridica che mi riguarda“.
Andrea Delmastro ha poi aggiunto: “Avrò modo, davanti al giudice per l’Udienza Preliminare, di insistere per il non luogo a procedere per insussistenza dell’elemento oggettivo, oltre che di quello soggettivo. Sono fiducioso che la vicenda si concluderà positivamente, convinto che alcun segreto sia stato violato, sia sotto il profilo oggettivo, che quello soggettivo“. Angelo Bonelli, al contrario, ha espresso la propria soddisfazione per l’imminente iter giuridico, ed ha auspicato un’indagine rigorosa sull’operato del viceministro.
La replica di Angelo Bonelli
Angelo Bonelli ha commentato: “Se non ci fosse stato il mio esposto alla Procura della Repubblica, l’uso spregiudicato che Delmastro e Donzelli hanno fatto di documenti riservati dello Stato sarebbe passato come nulla fosse“.
Ed ancora: “La decisione della Procura di Roma è una buona notizia, perché non c’è nessun cittadino – a maggior ragione parlamentare o esponente di Governo – che possa pensare di utilizzare atti riservati dello Stato come strumento per attaccare l’opposizione. Nonostante le critiche, ricevute per aver presentato tale esposto, oggi chi deve chiarire sono la Presidente Meloni e il ministro Nordio che, in un’incredibile ed inaccettabile difesa del sottosegretario di Stato, sono riusciti ad affermare che i documenti resi pubblici da Delmastro non erano atti riservati“. Il segretario del PD Peppe Provenzano ha infine chiosato: “È il crollo dell’imbarazzante ed imbarazzata difesa di Nordio. Ancor più grave la copertura politica di Giorgia Meloni“.