Transizione ecologica: arriva l’allarme dal dirigente Eni, a rischio 1 milione di posti di lavoro in Italia.
Da molti mesi i Governi dei principali Stati europei hanno indirizzato le loro politiche interne al rinnovamento green, incentivando i cittadini ad aderire all’acquisto di auto elettriche, fino al famigerato Superbonus.
Il dirigente di Eni Giuseppe Ricci, presente nell’azienda dal 1985 ed attualmente in testa al progetto Energy Evolution, ha lanciato un alert piuttosto preoccupante. Secondo il manager, il raggiungimento degli obiettivi prefissati potrebbe rivelarsi assai ostico e, a livello pratico, un vero e proprio boomerang sociale e produttivo.
“Se non gestiamo adeguatamente la transizione green e la decarbonizzazione” – ha riferito – “privilegiando un percorso che sia sostenibile non solo ambientalmente, ma anche sotto il profilo economico e sociale, rischiamo di mettere a rischio 1 milione di posti di lavoro tra i settori che producono energia (downstream e upstream) e le industrie energivore“.
Ed ancora: “Occorre dare a tutti l’opportunità di rimanere competitivi, assicurando approvvigionamenti energetici a costi accessibili“. Secondo Giuseppe Ricci, inoltre, la scelta di bandire i motori a scoppio in favore di quelli elettrici potrebbe rivelarsi assolutamente fallimentare.
Nell’ultimo biennio la casa automobilistica Tesla e numerose altre hanno segnato un record di vendita per le auto di nuova generazione dotate di motore elettrico. Secondo Giuseppe Ricci, però, il rischio di una débacle è dietro l’angolo: “Su questo terreno c’è ampio spazio per un ripensamento, perché un trasporto solo orientato all’elettrico ha delle limitazioni veramente importanti, sia come affidabilità, che come costi“.
Il manager ha rilanciato: “E, anche in questo caso, è bene prediligere un mix di soluzioni a parità di capacità di riduzione delle emissioni. I biocarburanti sono un’ottima soluzione, già disponibile per il trasporto pesante, aereo o marittimo. Sarà inoltre più facile sostituire i 4-5 milioni di vetture euro 4 e di classe inferiore ancora in circolazione“.
Giuseppe Ricci ha infine decretato: “Manca un approccio non ideologico, che sia in grado di valutare tutte le tecnologie disponibili in modo neutro“.
Le severe politiche imposte da Bruxelles potrebbero quindi risultare controproducenti nel tempo, ed il dirigente Eni ha concluso: “Va bene promuovere l’elettrico, ma non considerarlo la soluzione a tutti i mali. Soprattutto se ci sono altre tecnologie, dai biocarburanti all’idrogeno blu, ai processi di valorizzazione di rifiuti e scarti, o alla CCS, che sono complementari all’elettrico e, per certe applicazioni, meno costose“.