La proposta di accordo prevista dalla delega fiscale stringe un altro giro di vite attorno ai possessori di partite Iva: ecco le novità.
Il Fisco prepara una nuova morsa attorno al microcosmo economico delle partite Iva, e dall’anno prossimo potrà contare su una miniera di informazioni in via telematica. In effetti, il caldeggiato obbligo alla fatturazione elettronica sta premendo anche sui regimi forfettari, e diventerà effettivo a partire dal 2024.
La nuova proposta di accordo mira a correggere l’assetto del nuovo concordato preventivo biennale, ed è stata fortemente voluta dal viceministro dell’Economia Maurizio Leo.
Nella nuova riforma fiscale, l’obiettivo è quello di accompagnare i contribuenti all’adempimento spontaneo, e mira all’eliminazione completa dell’evasione fiscale dopo i precedenti tentativi fallimentari.
Nella manovra saranno coinvolte circa 2,5 milioni di partite Iva, e saranno sottoposte all’evoluzione degli studi di settore, ovvero alle pagelle fiscali.
Il “Sole 24 ore” riferisce: “Il nuovo concordato preventivo è un tentativo di far girare i dati già a disposizione, e quelli che arriveranno nei prossimi anni, per arrivare anche con software predittivi a proporre un calcolo di imposizione realistico“.
Tale calcolo vincolerebbe per 2 anni i contribuenti, senza però assoggettarli alle imposte dei redditi e dell’Irap, anche se poi i ricavi ed i compensi risultassero superiori a quanto previsto. La fattura elettronica diverrà quindi un obbligo per milioni di lavoratori autonomi, e rappresenterà una fonte di informazioni preziosa per quanto riguarda le operazioni attive e quelle passive. A partire dal 2024, infatti, l’obbligo sarà esteso anche a tutte le partite Iva nel regime forfettario, senza più gli esoneri attuali. Faranno fede inoltre anche gli altri dati in possesso del Fisco, vale a dire eventuali scontrini fiscali telematici e le liquidazioni periodiche Iva.
Sogei (il partner tecnologico del Fisco italiano) rafforzerà la sua sinergia con Sose (la società partecipata di Mef e Banca d’Italia) sino alla fusione delle due società.
Tale manovra permetterà al Governo e all’amministrazione finanziaria di disporre di un braccio operativo in grado di integrare tutte le informazioni essenziali per le pagelle tributarie di ogni contribuente. Inoltre, il compattamento dei 2 enti promuoverà una sorte di chiave d’accesso semplificata verso il concordato preventivo, con modalità facilitate, secondo quanto previsto dal Ddl di delega.