In arrivo un nuovo protocollo per limitare i rischi del caldo estremo sul lavoro: la bozza prevede rilevanti provvedimenti in materia.
Negli ultimi giorni l’intera penisola è stata sconvolta da Nord a Sud da eventi atmosferici estremi, che hanno provocato una quantità ingente di danni a beni privati ed infrastrutture.
Se le regioni settentrionali hanno testimoniato l’avvento di rovinosi temporali, caratterizzati da intensa attività elettrica, forti grandinate ed acquazzoni, il centro del Belpaese è ancora stretto nella morsa dell’anticiclone africano, e ampie zone collinari della Sicilia sono corrose da incendi, la cui natura è ancora da verificare.
In questo quadro piuttosto borderline, si inserisce anche il tema della sicurezza sul lavoro: le occupazioni all’aria aperta – dal settore edile, a quello di raccolta frutta nei campi – presentano seri rischi per i lavoratori, soprattutto in virtù delle temperature estremamente elevate.
Ecco dunque in arrivo un nuovo protocollo per la messa in sicurezza degli operatori in esterni: il documento dovrebbe fornire una serie di misure extra per la tutela del benessere dei dipendenti.
La bozza di 11 pagine conterrà una valutazione dei rischi e dei fattori di rischio, siano essi legati all’età, alla presenza di patologie croniche rispetto alle mansioni e alla sorveglianza sanitaria ove possibile sul posto di lavoro.
L’agenzia di stampa Ansa riporta: “Si tratta di un protocollo condiviso per l’adozione delle misure di contenimento dei rischi lavorativi da esposizione ad alte temperature negli ambienti di lavoro“. Sulla base dei rischi, dunque, il datore di lavoro dovrà eliminare o ridurre l’esposizione diretta dei lavoratori alle alte temperature, o percepite tali. Ciò non esclude, ovviamente, il normale adempimento alla normativa in tema di salute e sicurezza sul lavoro, come da decreto legislativo 81 del 2008. L’incontro decisivo avrà luogo con le parti sociali presso il Ministero del Lavoro, e si attende la pubblicazione di una nota ufficiale.
La bozza prevede inoltre di alternare i turni tra i lavoratori, in modo da minimizzare l’esposizione individuale al sole diretto o al calore. In caso di alto rischio di patologie da calore, inoltre, potranno essere variate le date di inizio lavori, ed interrotti i turni ove le circostanze lo richiedano.
Infine, sarà valutata anche l’obbligatorietà circa la presenza di aree pausa completamente ombreggiate, ventilate o climatizzate. I lavoratori saranno invitati a non lavorare individualmente, in modo da poter fornire mutuo soccorso in caso di episodi di malore.