Doccia fredda per l’autore Roberto Saviano: arriva la comunicazione definitiva della sua estromissione dalla Rai.
Le recenti affermazioni su Matteo Salvini sarebbero costate un’espulsione ufficiale dalla pubblica emittente all’autore partenopeo Roberto Saviano.
Secondo quanto riporta “Il Corriere della Sera”, Forza Italia non avrebbe ben tollerato le ingerenze dello scrittore di “Gomorra”, e richiesto in seguito un’interrogazione in vigilanza Rai e la sospensione del suo programma.
Nonostante viva sotto scorta dal 2006, Roberto Saviano ha collaborato negli anni con testate internazionali, come il “New York Times” ed il “Guardian”, passando anche per le nostrane “L’Espresso” e “La Repubblica”.
Dal 12 gennaio del 2022, inoltre, ha inaugurato su Rai2 il nuovo contenitore televisivo “Insider – Faccia a faccia con il crimine”. Sebbene le puntate delle nuova stagione siano già state registrate, però, le sue recenti affermazioni gli frutteranno la sospensione del format con effetto immediato: ecco tutti i dettagli.
Il caso di Roberto Saviano riflette inevitabilmente quanto accaduto al collega Filippo Facci. Il giornalista si era espresso in toni lapidari sul presunto stupro effettuato da La Russa Jr. ai danni di una giovane, ed un suo articolo particolarmente tranchant pubblicato su “Libero” aveva decretato il suo congedo immediato dalla striscia quotidiana de “I Facci vostri”.
Sebbene il programma fosse già inserito nei palinsesti autunnali dai vertici di Viale Mazzini, questi ultimi non hanno esitato a rimuoverlo dalla programmazione, come accaduto dopo una manciata di giorni all’autore campano. La decisione maturata in Rai sarebbe imputabile al linguaggio esibito dal giornalista nei confronti di Matteo Salvini: egli avrebbe sciorinato toni incompatibili con il codice etico del servizio pubblico e, nonostante le prevedibili proteste di M5S e PD, non verrà reintegrato nell’emittente.
Roberto Sergio ha riferito a “Il Messaggero”: “Saviano non è in palinsesto. Le ripeto: Saviano non è in palinsesto“.
Dopo la duplice precisazione, l’Amministratore delegato Rai ha spiegato: “La scelta è aziendale, non politica. Perché siamo un’azienda, mai come questa volta, equilibrata e pluralista. E le dico di più: abbiamo anche invertito le proporzioni di genere, con una presenza femminile di qualità che è del 60%, per quanto riguarda i vicedirettori“. Il dirigente ha poi respinto ogni ipotesi di pressioni da parte della maggioranza di Governo: “La Rai non può esimersi dal rapporto con la politica, è importante però che la politica non condizioni la Rai. A differenza di alcuni miei predecessori (…), io incontro la politica, ma non mi faccio condizionare nelle scelte aziendali“.