In Italia, coloro che hanno richiesto il bonus hanno pagato il 75 per cento in meno sulle bollette della luce: tutti i dati.
Nel 2023, in Italia vi è stato un aumento delle forniture piuttosto elevato: la relazione annuale 2023 dell’Arera certifica un aumento dei prezzi del 40 per cento per la luce.
Nonostante gli aiuti emanati dal governo, quindi, l’Italia risulta essere uno dei Paesi più colpiti dal caro prezzi in tutta Europa dopo Irlanda, Belgio e Danimarca.
Per alcune famiglie è stato fondamentale il bonus sociale in bolletta, che ha permesso di risparmiare fino al 75 per cento.
Ci sono Paesi che hanno cercato di aiutare i consumatori a pagare le bollette e c’è chi invece ha proceduto a scontare il prezzo. L’Italia è stato il quarto Paese europeo che ha pagato le bollette della luce più care, dietro a Danimarca, Belgio e Irlanda. Tutto dipende dal mix energetico particolarmente costoso poiché nel nostro Pese non ci sono componenti che fanno risparmiare come in altri Paesi: ad esempio come il nucleare o il carbone per Francia e Germania, o i rigassificatori in Spagna.
In Italia, quindi, il governo è intervenuto con sconti in bolletta quali ad esempio i tagli sia degli oneri di sistema che dell’Iva sul gas. Un peso rilevante lo ha avuto anche il bonus sociale in bolletta che ha aiutato tante famiglie con Isee sotto i 12mila euro nel 2022. Sono state 3,7 milioni le famiglie che hanno potuto pagare meno e che sono state aiutate sulla bolletta della luce, arrivando a spendere fino al 75 per cento in meno. Discorso diverso, invece, per il gas: le famiglie aiutate sono state 2,4 milioni.
L’Italia è uno dei Paesi che ha più sofferto i rincari sulle forniture di luce e gas nel 2022. Dalla relazione annuale di Arera, infatti, si evidenzia il rincaro del 40 per cento per quanto riguarda la luce – di gran lunga superiore alla media europea dove il rincaro è pari a circa il 17 per cento in più – mentre discorso diverso è quello del gas, dove Roma si piazza appena al di sotto della media dei 27, ma rimanendo comunque sopra i dati di Paesi come Germania e Spagna.
Al bilancio del 2023, tuttavia, si guarda con fiducia. “La preoccupazione dello scorso anno sembra non esserci per questi dodici mesi, visto che i prezzi delle materie prime sono scesi e gli stoccaggi sono decisamente superiori – ha fatto sapere il direttore di Arera, Stefano Besseghini – . Il mercato energetico è ancora teso, ma c’è fiducia”.