Canone Rai, si pagherà con l’utenza del telefono: tutte le ipotesi
Il canone Rai potrebbe essere pagato non più con la bolletta, ma con l’utenza del cellulare: le ultime ipotesi.
Il canone Rai è un’imposta sulla detenzione di apparecchi atti o adattabili alla ricezione di radioaudizioni televisive nel territorio italiano.
Disposto dal regio decreto-legge 21 febbraio 1938, e poi convertito dalla legge 4 giugno 1938, stabilisce che “chiunque detenga uno o più apparecchi atti od adattabili alla ricezione delle radioaudizioni è obbligato al pagamento del canone di abbonamento, giusta le norme di cui al presente decreto”.
Ad oggi, il canone Rai viene pagato direttamente attraverso le bollette, ma il ministro dell’Economia Giorgetti ha ipotizzato di imporre una tassa a chiunque sia proprietario di un’utenza mobile.
Canone Rai, i possibili cambiamenti
Sin dalla salita al governo del partito della Lega cui il ministro dell’Economia Giorgetti appartiene, si parlava della diminuzione del canone Rai. Un’idea, tuttavia, che non può essere messa in pratica con facilità a causa di una serie di variabili che la determinano. Le ultime ipotesi danno vita ad un nuovo scenario: la tassa per finanziare la radiotelevisione pubblica italiana potrebbe finire sull’utenza telefonica mobile quindi, nel momento in cui si effettuerà la ricarica del cellulare, si pagherà anche una somma da destinare alla televisione di Stato.
Nel breve periodo, ha spiegato ancora Giorgetti, “l’ipotesi potrebbe essere scorporare dal pagamento del canone una quota relativa agli investimenti sostenuti dalla Rai, a sostegno per esempio della capacità trasmissiva”. L’iniziativa pensata dal ministro dell’Economia ammonterebbe ad una cifra pari a circa 300 milioni all’anno, che verrebbero posti a carico della fiscalità generale riducendo, in questo modo, il canone di abbonamento.
Canone, il pagamento sul cellulare
Il ministro dell’Economia ha paventato l’ipotesi del pagamento del canone Rai sul cellulare. “Nel medio periodo va aperta una riflessione sul pagamento del canone, attualmente legato al presunto possesso di un apparecchio televisivo – ha sottolineato Giorgetti – Ma le nuove modalità di sviluppo e di fruizione, come dimostra Raiplay, consentono di fruire dei contenuti Rai usando vari device”.
“Qualora il presupposto diventasse il possesso di un’utenza telefonica mobile, si avrebbe un aumento della platea e quindi una riduzione del costo pro capite del canone – ha continuato – . Oggi sono 21 milioni i cittadini che lo pagano, mentre le utenze telefoniche attive sono 107 milioni”. Il ministro, tuttavia, ha individuato una serie di problematiche nell’individuare, con questa modalità, le utenze per nucleo familiare. Andrebbe perciò individuato “un tetto massimo per evitare il pagamento di una somma più elevata”.