Allarme rosso benzina in Italia: fino a 2,5€ | Quello che sta succedendo è scandaloso
Benzina, arrivano notizie allarmanti per gli automobilisti: i rincari incontrollati mobilitano la Guardia di Finanza.
Estate, è tempo di vacanze e milioni di italiani si preparano a raggiungere le località di villeggiatura predilette, in modo da inaugurare le agognate ferie estive.
Se il trasporto aereo ha riservato ai viaggiatori rincari fino al 40% sulle tratte nazionali ed internazionali, però, anche i viaggi in automobile negli ultimi giorni riservano prezzi decisamente proibitivi. La Guardia di Finanza sta compiendo da giorni visite a tappeto ai distributori disseminati sulla penisola, e si prepara ad assegnare sanzioni fino ai 2.000 euro in caso di irregolarità.
Se i prezzi medi, infatti, si attestano intorno a quota 1,75 euro per il gasolio e 1,89 per la benzina, alcune pompe lungo le autostrade propongono agli automobilisti la super a 2,50 euro. Il recente Decreto Benzina ha sollecitato maggiore attenzione circa i tentativi di speculazione, ed offerto un vademecum per i viaggiatori, mettendo a loro disposizione infine un utile numero verde.
La Guardia di Finanza, nel frattempo, continua ad effettuare controlli a campione lungo le autostrade, e Davide Tabarelli di “Nomisma Energia” ha rivelato le ragioni dei rincari ed i trucchi con cui evitare di prosciugare il portafoglio mentre si effettua il pieno all’auto.
Benzina alle stelle in autostrada: ecco come difendersi
Davide Tabarelli ha spiegato a “Il Messaggero” che il costo della benzina varia a seconda delle fluttuazioni del mercato internazionale; ad esso vanno poi aggiunte le tasse e 15 centesimi di margine per coprire il costo del trasporto.
Sebbene effettuare regolari rifornimenti rappresenti una necessità in caso di lunghi viaggi, l’esperto ha consigliato: “È opportuno anche rinunciare al servito, e usare il self service. In autostrada il servizio può arrivare a costare anche 40 centesimi in più.”. Anche il ricorso alle pompe bianche permette di risparmiare almeno 100 euro l’anno sui carburanti mentre, in merito all’obbligo dell’esposizione dei prezzi, Davide Tabarelli ha espresso grande perplessità: “Sono già pubblicati ovunque e non cambia nulla…“. Ma ha aggiunto uno spunto per il futuro: “Abbiamo bisogno di raffinerie e di costi bassi. In Sicilia e in Basilicata si può produrre di più“.
Il protocollo anti-inflazione
In parallelo, il ministro Urso sta delineando un protocollo anti-inflazione sui beni a largo consumo, ovvero pane, pasta, farina, olio, uova e riso. L’iniziativa temporanea sancirà un patto tra la filiera dei produttori e dei distributori, e mirerà a calmierare il prezzo dei beni alimentari di prima necessità.
L’obiettivo è quello di varare un trimestre anti-inflazione a partire da ottobre, lasso di tempo in cui i costi per le famiglie, verosimilmente, si abbatteranno.