“L’economia italiana vacilla”: il Financial Times dà una dura stoccata al governo
Il Financial Times traccia una descrizione dell’assetto economico italiano tutt’altro che felice: dura stoccata per Giorgia Meloni.
Il Fondo Monetario internazionale ha lanciato alcuni giorni fa un allarme indirizzato a Giorgia Meloni: “Entrate in calo e minore equità”.
Le critiche, inoltre, erano state rivolte al governo anche per la gestione dei fondi del Pnrr, le politiche demografiche e l’immigrazione.
E, a distanza di alcune ore, anche il Financial Times ha deciso di analizzare il quadro dell’Italia sottolineando come l’economia del nostro Paese sia molto precaria.
L’analisi del Financial Times
“I dati mostrano che la ripresa economica post-Covid ha perso molto più del previsto”, ha sottolineato il Financial Times a dispetto della ripresa di cui Giorgia Meloni ha recentemente parlato. “Nel secondo trimestre del 2023 l’economia italiana si è ridotta dello 0,3 per cento, molto peggio rispetto allo zero previsto da molti analisti – si legge ancora sul quotidiano britannico, che ha evidenziato come il lavoro del governo contro l’aumento dei prezzi al consumo sia stato tuttavia valido. La sfida, dunque, secondo il Financial Times, è quella di “mantenere la crescita e rendere più sostenibile l’elevato debito italiano pubblico”.
Tra i fattori che preoccupano sull’economia del Bel Paese ci sono gli investimenti previsti dal Piano nazionale di ripresa e resilienza e lo stop al Reddito di cittadinanza. Oltre ai problemi politici, l’analisi del Financial Times ha puntato il dito contro la “debolezza del settore manifatturiero” causata anche dalle “condizioni specifiche dell’Italia, in particolare la decisione del governo Meloni di frenare il controverso ‘Superbonus’”. Dopo lo stop della misura sostenuta dal M5s “l’attività edilizia italiana a maggio è scesa del 3,8% rispetto al dato del primo trimestre”.
Giorgia Meloni sotto attacco
Non è stato solo il quotidiano britannico a puntare il dito contro l’Italia, ma anche il Fondo monetario internazionale che ha lanciato un allarme al governo Meloni. Nonostante il nostro Paese vada meglio di altri in Europa, ci sono almeno quattro nodi da sciogliere: le politiche che frenano la riduzione del debito pubblico; l’applicazione del Pnrr; le scelte fiscali, dove non c’è spazio per la flat tax; e la crisi demografica.
Per affrontare la crisi nel breve periodo bisognerebbe, dunque, aumentare la partecipazione al lavoro, in particolare delle donne, e innalzare l’età del pensionamento. Nel lungo termine però saranno necessarie altre riforme per potenziare la produttività e invertire la rotta sul tema dell’immigrazione.