Le recenti dichiarazioni di Fassino hanno scatenato un vespaio in rete: ecco quanto guadagnano davvero i deputati italiani.
Negli ultimi giorni Piero Fassino ha compiuto un intervento in aula assolutamente inedito e clamoroso, sventolando il cedolino della sua busta paga di fronte ai colleghi, e rivendicando poi la trasparenza delle cifre corrisposte a titolo di compenso per il suo ruolo politico.
“Non è certamente uno stipendio d’oro!“, ha asserito con sussiego. In effetti, nonostante l’importo non sia minimamente paragonabile al guadagno medio di un operaio, quei 4.718 euro sono apparsi quasi umili all’opinione pubblica.
Un accredito goloso, ma di certo non lauto, che sembrava strillare: “È certamente una buona indennità, ma non una cifra faraonica!“.
Fassino, però, ha omesso qualche altro dato di rilevo. Ad esempio, l’importo della diaria e dei rimborsi: accrediti che pompano la somma fino ad oltre i 13.300 euro al mese.
Secondo una ricerca de “Il sole 24 ore”, dall’analisi della dichiarazione dei redditi di Piero Fassino emerge che quest’ultimo gode di un reddito da lavoro dipendente di 159.874 euro, cui vanno sommati altri 16.472 di cedolare secca.
Il parlamentare dichiara poi al fisco un’imposta lorda di 62.150 euro, e nel 2022 ha effettuato erogazioni liberali per 7.719 euro. Ha inoltre utilizzato appieno i bonus edilizi per la ristrutturazione e l’efficientamento energetico dei suoi beni immobiliari, riscuotendo crediti di imposta per 7.893 e 1.282 euro. Fassino ha inoltre denunciato la proprietà di un appartamento a Roma ed un casale a Scansano, in provincia di Grosseto, 2 appartamenti e un’autorimessa a Torino e alcuni terreni agricoli a Buttigliera Alta, nell’hinterland torinese. Occorre inoltre considerare che i deputati hanno diritto alla diaria, che viene conferita a titolo di rimborso per le spese di soggiorno a Roma, secondo quanto stabilito dalla legge 1261/1965. Al momento la diaria ammonta a 3.503,11 euro, cifra che viene decurtata di 206.58 euro per ogni giorno di assenza durante le sedute con voto elettronico.
I deputati sono dotati di particolari tessere per la circolazione autostradale, ferroviaria, marittima ed aerea, e possono quindi spostarsi in modalità agevolata lungo tutto in territorio nazionale. Per le tratte dal luogo di residenza all’aeroporto più vicino, inoltre, è previsto anche un rimborso trimestrale di 3.323,70 euro entro i 100 chilometri. La cifra sale a 3.995,10 euro se la distanza supera suddetto range.
Annualmente, infine, i deputati ricevono un rimborso spese per le utenze telefoniche – recentemente dimezzato dall’Ufficio di Presidenza – di 1.200 euro annui.