Economia

Voli per Sicilia e Sardegna: stop al caro | Tutte le novità al riguardo

Stop al caro voli per Sicilia e Sardegna_cronacalive

Il governo ha deciso di intervenire sul caro prezzi dei voli per Sicilia e Sardegna: ecco cosa prevede il decreto Omnibus.

Alcune settimane fa, la cronaca nazionale si concentrava sul prezzo esorbitante dei voli per le Isole, e in particolar modo per la Sicilia e la Sardegna.

I prezzi erano arrivati alle stelle e raggiungere le mete più gettonate – e non solo – delle due isole era diventato quasi impossibile per la maggior parte dei consumatori.

Il governo, quindi, ha deciso di intervenire dichiarando lo stop al caro voli nel decreto Omnibus: ecco cosa prevedono tutte le novità a riguardo.

Voli per Sicilia e Sardegna, la protesta

Nei mesi precedenti, molti italiani che desideravano trascorrere le vacanze estive nelle principali isole italiane, sono stati costretti a rinunciare a causa del caro voli. Un biglietto aereo Linate-Olbia per una famiglia di quattro persone non residente in Sardegna era arrivato a costare più di un volo Milano-New York, 820 euro contro i 500-600 euro. Lo stesso accadeva per i voli in partenza e arrivo dalla Sicilia verso la penisola.

Nell’ultimo anno, infatti, le compagnie aeree hanno aumentato i prezzi del 50 per cento senza alcuna giustificazione, dato che il costo del carburante è crollato quasi della metà rispetto a un anno fa. Gli esperti, però, hanno ritenuto che il rincaro dei voli dipenda dalla domanda continua. La richiesta di raggiungere Sicilia e Sardegna avrebbe, quindi, portato ad una escalation delle tariffe soprattutto nei voli a corto raggio. Il governo Meloni, sollecitato dal ministro per il Made in Italy, Alfonso Urso, ha deciso di indagare sul caro prezzi.

Intervento del governo sul caro voli_cronacalive

Il governo interviene sul caro voli

Con il decreto Omnibus sono state varate una serie di provvedimenti tra cui uno riguardante l’aumento del costo dei voli per Sicilia e Sardegna. Si è definito, così, lo stop agli algoritmi che alzano i prezzi per le rotte nazionali di collegamento con le isole se durante un periodo di picco di domanda legata alla stagionalità e se il prezzo di vendita del biglietto o dei servizi accessori è del 200% superiore alla tariffa media del volo.

In questi casi, inoltre, il governo è stabilito che è vietato fissare le tariffe in base alla profilazione web degli utenti o sul dispositivo usato. Le compagnie aeree, dunque, non potranno più osservare i nostri comportamenti in rete profilandoci o il tipo di cellulare, tablet o Pc che utilizziamo per etichettarci come “benestanti” disponibili a spendere ben più del dovuto per acquistare un biglietto aereo.