Notizie preoccupanti sul turismo in Italia: l’intero comparto minaccia di collassare, con danni ingenti per ristoratori e strutture ricettive.
I recenti report evidenziano pesanti anomalie nel comparto turistico italiano. Da sempre le vacanze sono considerate un piccolo lusso da concedersi a cadenza annuale, ma sono trascorsi molti anni dal tempo in cui intere famiglie prenotavano fino ad un mese di ferie nelle località di villeggiatura predilette.
Ad oggi, la maggioranza dei vacanzieri prenotano la loro fuga estiva nell’arco di 5/7 giorni, e tale evidenza è provocata da una commistione di fattori, in primis l’inflazione e l’impennata dei prezzi di alimentari, carburanti e dei pernottamenti stessi.
Per non parlare del prezzo dei voli aerei: molte tratte – sia nazionali che internazionali – hanno subìto rincari fino al 40% rispetto alla media del 2022.
La vacanza è diventata decisamente un bene di prima classe, e anche le ultime analisi lo dimostrano: emergono infatti diffusi cali – dal 20% fino al 30% -, soprattutto verso le destinazioni nazionali.
La perdita nel comparto turistico italiano si estende anche a mete come Spagna, Tunisia ed Egitto, nonché ai nuovi approdi, come Albania e Montenegro.
Per quanto riguarda il profondo Est ed il suggestivo Giappone, invece, gli sconti proposti dalle compagnie aeree del Golfo hanno incoraggiato le prenotazioni, ma la discrepanza con il turismo nazionale potrebbe avere effetti deleteri sul Pil. Il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti ha riferito: “Speriamo nel contributo del turismo, e poi nella ripresa dell’industria“. Nel secondo trimestre del 2023, in effetti, il Pil italiano ha presentato una flessione congiunturale pari allo 0,3%. Martina Lalli di Confindustriaha decretato: “Non sarà un’estate da tutto esaurito. Il caldo ha spinto la montagna, ma l’emergenza ambiente ha avuto un impatto consistente“.
Federturismo ha commentato: “Il 2023 sta mettendo alla prova l’intero settore turistico italiano. Dobbiamo far fronte ad una serie di sfide, tra cui il cambiamento climatico e l’inflazione, che stanno cambiando il volto del turismo“. “Nonostante tutto” – ha infine concluso l’associazione – “siamo fiduciosi nella nostra capacità di adattamento e resilienza. L’Italia rimane una destinazione turistica ineguagliabile, e continueremo a lavorare per garantire che rimanga accessibile ed accogliente per tutti“.
A tal fine, Carlo Sangalli di Confcommercio ha auspicato maggiori alleggerimenti fiscali e semplificazioni per controbilanciare le tensioni inflazionistiche e le recenti situazioni ambientali estreme. Nel frattempo, però, più di un italiano su dieci nel 2023 rinuncerà alle canoniche vacanze estive.