Salario Minimo, Calenda assicura: “Non l’avrei firmata se non l’avessi ritenuta valida”
Pugno di ferro tra maggioranza ed opposizione sul salario minimo, parla Carlo Calenda. Le previsioni sull’incontro con il Premier.
Nelle ultime settimane le aule di Palazzo hanno testimoniato aspri scontri sul tema del salario minimo. Se Giorgia Meloni e la maggioranza hanno espresso una parere negativo circa l’introduzione della manovra, PD, Italia Viva e M5S hanno sottolineato l’importanza di uno stipendio equo e dignitoso per i lavoratori italiani.
E se l’incontro in aula sembra rimandato per ora a settembre, l’opposizione – con l’eccezione di Italia Viva – sembra aver definito un testo unitario con cui contrattare con Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia.
Carlo Calenda di Azione ha dichiarato a “Repubblica” la volontà di formare un fronte compatto durante l’incontro preliminare con Giorgia Meloni, che avrà luogo prima della parentesi estiva.
Ed ha precisato: “Non ho mai dato disponibilità per un incontro a due: si tratta di una proposta fatta da tutte le opposizioni. Il che è un valore da preservare. Poi, certo, se i segretari degli altri partiti ritenessero di non venire, io andrei lo stesso“.
Carlo Calenda: “Il salario minimo serve”
Il leader di Azione ha inoltre asserito: “Dai contatti che ho avuto, ritengo che (Giorgia Meloni, n.d.r.) ci riceverà prima della pausa estiva per confrontarci sul salario minimo“.
Carlo Calenda si dichiara fiducioso in merito all’esito del meeting: “Perché non dovrei fidarmi? il problema in questo momento ce l’ha il centrodestra. È chiaro che al Paese intero il salario minimo serve, anche agli elettori dell’attuale maggioranza. Ed è urgente non solo per combattere l’inflazione, ma anche perché le 500.000 persone a cui verrà levato il Reddito di Cittadinanza devono poter trovare un lavoro che sia pagato in modo dignitoso, Non possono aggiungersi a 5 milioni già in povertà lavorativa. È una soluzione molto valida, altrimenti non l’avrei firmata. E poi staremo ad ascoltarla: se lei ha altre idee, immagino che ce le dirà. Partendo però da un dato incontestabile: in Italia cominciano ad essere troppi i contratti che non garantiscono un salario degno. Lasciare le cose come stanno non è più tollerabile“.
Le aspettative di Carlo Calenda su Giorgia Meloni
Calenda ha infine riferito: “Mi aspetto intanto che ci ascolti, ci dia il suo orientamento e a settembre ci presenti qualcosa che sia molto vicino al salario minimo…“.
Ed ha infine affondato: “… Che, però, non si chiamerà con questo nome, perché in Italia tutto quello che l’opposizione propone alla maggioranza è da cestinare, e viceversa. In questo, siamo un sistema politico immaturo“.