La bioplastica si appresta a rivoluzionare il nostro stile di vita. Scopri tutto su questo materiale.
La plastica e la bioplastica sono due cose completamente diverse, eccetto che per il nome. Il problema della plastica è soprattutto di tipo ambientale. Questo materiale è facilmente producibile, è a basso costo, è leggero e garantisce una certa igiene. Molti materiali medici sono avvolti dalla plastica per ragioni batteriche: tutto ciò che è attualmente sigillato è prevalentemente avvolto in buste di plastica, spesso utilizzate anche come garanzia di originalità.
Anche per quel che riguarda l’imballaggio di prodotti si usa spesso la plastica, eccezion fatta per chi utilizza invece il polistirolo. Tuttavia, è bene sapere che lo smodato uso della plastica ha provocato un incredibile avanzamento del tasso di inquinamento del nostro pianeta.
Ciò è dipeso da diversi fattori. In primo luogo, la plastica impiega dai 50 ai 500 anni per decomporsi, il che significa che la forchettina ospedaliera utilizzata da un paziente ricoverato negli anni ’70 potrebbe ancora essere intatta e non smaltita. La plastica che l’essere umano ha accumulato in seguito al boom economico successivo al secondo dopoguerra in Occidente si è riversata per la maggiore nei mari.
In alcuni casi, la plastica andatasi a depositare nelle acque ha dato vita a delle vere e proprie isole di plastica. Ve ne è una al largo dell’oceano Pacifico. La sua dimensione equivale a uno stato. Il panorama dall’alto è agghiacciante, specie se si considera che i nostri amici animali marini sono poi vittime di questi stessi rifiuti che finiscono in mare. Per di più, alcuni pesci contaminati ritornano sulla nostra tavola. Dunque gli esseri umani si nutrono della stessa spazzatura che gettano in mare.
Stando così le cose e, soprattutto, considerando il fatto che siamo ormai in una spaventosa emergenza climatica, scienziati e vertici politici stanno finalmente aguzzando l’ingegno per cercare di rendere ancora lontanamente vivibile la nostra permanenza sulla Terra.
Ecco che si iniziano a studiare nuovi polimeri per produrre la bioplastica. Si tratta di un materiale che in consistenza è simile alla plastica, leggero, durevole e igienico, ma che al contrario, può essere smaltito facilmente. Scopriamo insieme alcune sue caratteristiche.
A Washington hanno studiato il ciclo virtuoso dello smaltimento della bioplastica. Questa può facilmente trasformarsi in compost domestico nell’arco di un mese. Dunque si parla di un periodo di decomposizione pari a quello di una buccia di banana.
Altro elemento fondamentale affinché la rivoluzione avvenga è controllare sempre il loghetto posto su alcuni prodotti di bioplastica che ci indicano dove smaltire il rifiuto. Esistono già alcuni materiali del genere, come ad esempio alcuni sacchetti della spesa, ma questi vanno gettati nell’umido in quanto biodegradabili.