“È lei la mia erede”: salta fuori il testamento di Franco Battiato | Ecco a chi ha lasciato tutto
Emerge finalmente la verità sul testamento di Franco Battiato: ecco l’identità della beneficiaria del lascito.
L’iconico ed indimenticato compositore, cantautore e alfiere della musica sperimentale e new wave italiana Franco Battiato si è spento il 18 maggio del 2021, dopo mezzo secolo di attività prolifica nel panorama musicale del Belpaese.
L’artista siciliano ha lasciato ai fan un’eredità di spessore, tramutando in musica i sentimenti di generazioni apparentemente agli antipodi, e fungendo da collante anche per i ceti sociali più disparati.
Sul testamento di Franco Battiato si è disquisito a lungo, ma solo il 14 luglio 2023 si è tenuta l’assemblea ordinaria de “L’Ottava srl”, la società fondata dall’artista.
Il fratello, Michele Battiato, si è dimesso dalla carica di Amministratore delegato, ed al suo posto è stata eletta la legittima erede del cantautore, ovvero la nipote Cristina Battiato. Ecco il contenuto del testamento di Franco Battiato.
Il testamento di Franco Battiato
Cristina Battiato sinora risultava residente a Dubai, ciò nonostante a lei è stata destinata integralmente l’eredità universale. L’allegato B dei documenti testamentari recita infatti: “Nomino mia erede universale la mia cara nipote Grazia Cristina Battiato“. La missiva, datata 11 maggio 2018 e firmata dallo stesso cantante, era vergata a penna dalla mano di Franco Battiato, ed intesta alla beneficiaria la villa di Milo in cui egli ha trascorso gli ultimi anni di vita.
La società, inoltre, aveva ricevuto dei contribuiti e sostegni a fondo perduto per il Covid in entrata pari a circa 43.000 euro. La proprietà risulta quindi di sua proprietà per successione ereditaria, ma essa risulta tutt’ora sottoposta ad un vincolo legale a favore dell’Assessorato dei Beni Culturali della regione Sicilia, in quanto “casa di artista di interesse culturale“.
Le controversie sul testamento
Nonostante la regolare registrazione del testamento olografo, esso era stato redatto prima del 21 febbraio 2018, data in cui il neurologo Giuseppe Zappalà aveva redatto un certificato medico in cui sosteneva che Franco Battiato – all’epoca degli esami – non fosse in grado di intendere e di volere.
Il cantautore era stato infatti descritto in condizioni di “disorientamento temporo-spaziale, marcati disturbi cognitivi e di memoria a breve termine, peggiorati significativamente negli ultimi mesi“. Del resto, secondo quanto riportato da “Open”, Franco Battiato all’epoca passava gran parte del tempo allettato, e veniva nutrito solo da un sondino. Interrogato presso la propria abitazione dal magistrato che si occupava dell’istituzione di un amministratore di sostegno (ovvero il fratello Michele), il cantante avrebbe risposto in modo vago e poco lucido. Con le dimissioni di Michele Battiato dalla società, però, la nipote Cristina sembra aver finalmente ottenuto quanto disposto dall’artista pochi mesi prima della sua morte.