Il cantante si confessa: ecco chi ha scelto e per cosa. Scopriamolo insieme.
“Chiamami ancora amore, chiamami sempre amore. Per tutti i ragazzi e le ragazze che difendono un libro, un libro vero, così belli a gridare nelle piazze, perché stanno uccidendoci il pensiero” è considerata una delle parti più intense del brano di Roberto Vecchioni.
Cantautore, compositore e poeta, Vecchioni ha lasciato un’impronta indelebile nel cuore di chiunque abbia avuto il privilegio di ascoltarlo. Le sue parole sono forti, salde, incisive. I suoi brani spaziano dalla politica all’attualità in un ritmo caldo e avvolgente, esattamente come la sua voce profonda.
Da “Chiamami ancora amore” a “Samarcanda”, le sue parole e la sua musica si fondono in un connubio magico capace di affascinare e commuovere. Oltre alla sua abilità come cantautore, Vecchioni è un autentico poeta contemporaneo. Le sue liriche sono intrise di metafore suggestive e pensieri che si insinuano nella mente e nel cuore dell’ascoltatore. Le sue parole sono come quadri dipinti con pennellate di sensazioni e concetti complessi, che spesso trattano tematiche universali.
La sua carriera si è sviluppata attraverso decenni, aggiudicandosi anche il premio Luigi Tenco. Nonostante le epoche si susseguissero, lui è riuscito a rimanere sempre fedele a sé stesso. Vecchioni è riuscito a mantenere una coerenza artistica, pur sperimentando nuovi suoni. Insomma, Vecchioni è un’icona.
Roberto Vecchioni si è pronunciato su un tema musicale, in occasione dell’uscita del documentario “Enzo Jannacci – Vengo anch’io”, che tratta appunto di storie, vita e racconti dell’esperienza di Jannacci. Forse qualcuno potrebbe non conoscerlo, ma Enzo Jannacci è considerato uno dei fondatori della canzone d’autore italiana, un genere che mescola la musica con testi di forte impatto sociale e riflessione personale.
La sua musica spaziava in vari generi, dalla canzone d’autore al jazz, dal pop al folk, creando un sound unico. Tra i suoi brani più famosi ci sono, appunto, “Vengo anch’io. No, tu no”, “L’artista” e “Ho visto un re”. Roberto Vecchioni ha commentato la sua persona in questi termini: “Lui è l’unico grande genio musicale che abbiamo avuto in Italia”.
Il documentario su Jannacci verrà mostrato in anteprima esclusiva in occasione del Festival di Venezia. Lì saranno presenti numerosi ospiti, come di consueto.
A partecipare alla visione ci saranno molti personaggi pubblici che apprezzano Jannacci non solo per il suo talento musicale, ma anche per le sue incredibili doti attoriali che gli hanno consentito, già quando era in vita, di essere annoverato anche tra i big del cinema comico.