Amato ritratta su Ustica: “È un’ipotesi” | Il racconto fa sorgere numerosi dubbi
Marcia indietro per Giuliano Amato: a 43 anni dalla tragedia di Ustica la rivelazione (e la successiva smentita) crea un vespaio in rete.
Il 27 giugno del 1980 è stampigliato negli annali della storia italiana come una delle date più sanguinose e sofferte per la Nazione intera.
Fu infatti il giorno in cui un aereo civile con a bordo 81 persone – tra di esse, anche numerosi bambini – venne abbattuto sui cieli di Ustica, al largo della Sicilia.
Negli anni sono state effettuate numerose indagini, e sciorinate ipotesi per giustificare il disastro, ma un anomalo velo di omertà ha sempre ammantato l’intera vicenda, con ampio sdegno da parte dei familiari delle vittime.
Si è infatti ventilata l’ipotesi di una bomba installata nel velivolo a scopo terroristico, ma anche di una collisione con un missile lanciato da una brigata militare di identità ufficiosamente sconosciuta. Negli ultimi giorni Giuliano Amato ha lanciato un’ipotesi quanto meno clamorosa: dietro alla morte degli 81 passeggeri del DC9 dell’Itavia vi sarebbe niente meno che il Governo francese.
Ustica: Giuliano Amato si sbilancia sulle dinamiche dell’incidente
Il politico e giurista torinese ha recentemente rispolverato una tesi – mai archiviata – che vedrebbe la Francia sedere al banco degli imputati.
Giuliano Amaro avrebbe infatti ventilato la possibilità che, dietro al missile lanciato contro il velivolo civile dell’Itavia, vi fosse un tentativo di colpire Gheddafi, all’epoca fortemente inviso alla Francia stessa ed alla NATO. Il lancio fallimentare ha però posto fine alle vite dei civili italiani, e la potenziale polveriera diplomatica avrebbe di conseguenza disincentivato l’istituzione di indagini più approfondite. Le affermazioni di Amato hanno prevedibilmente fomentato l’opinione pubblica, ma il politico si è smarcato ben presto dal tam tam mediatico, ed ha riferito a Giacomo Amadori: “Io ho solo rimesso sul tavolo una ipotesi già fortemente ritenuta credibile, non perché avessi forti elementi, ma per sollecitare chi li ha a parlare, a dire la verità“. Ed ha inoltre aggiunto: “Gli anni passano, le famiglie sono lì, convinte che la verità non sia ancora venuta fuori, e i testimoni rimasti possono andarsene presto. Come può capitare a me, data la mia età“.
La variabile Gheddafi
Secondo quanto riportato da Giuliano Amato, all’epoca della tragedia Bettino Craxi avrebbe avvertito Gheddafi dell’imminente bombardamento ai danni del suo quartier generale di Tripoli. L’attacco sarebbe stato quindi sventato dalla collisione stessa del missile con il DC9 dell’Itavia, e dall’immediata risonanza mediatica dell’evento.
A tal proposito Amato ha concluso: “Purtroppo non ricordo chi mi disse che era stato Craxi ad informare Gheddafi, anche se il ricordo è rimasto“.