Brandizzo, la strana telefonata del tecnico RFI apre una nuova pista agli investigatori
Emergono nuovi dettagli sulla tragedia di Brandizzo: una nuova telefonata apre una nuova pista agli investigatori.
La notte del 30 agosto 2023 il comune di Brandizzo, nell’hinterland torinese, alle ore 23.47 è stato segnato da un rovinoso incidente ferroviario costato la vita a 5 operai della Si.gi.fer.
Un convoglio diretto da Torino a Milano ha infatti travolto a 160 km/h la squadra di lavoro operativa sui binari, e gli unici due superstiti – il caposquadra della Si.gi.fer. Andrea Girardin Gibin ed il tecnico RFI Antonio Massa – risultano ad oggi i principali indagati.
Su di loro pendono le accuse di disastro ferroviario con dolo eventuale e di omicidio plurimo colposo, e nelle ultime ore gli inquirenti sarebbero venuti in possesso di una nuova intercettazione telefonica, destinata probabilmente ad ampliare la cerchia degli indagati.
Lo stesso Antonio Massa avrebbe effettuato una telefonata, diretta apparentemente alla centrale operativa di RFI, a pochi minuti dalla strage. Il contenuto della conversazione sarebbe stato isolato dall’audio della clip registrata da Kevin Laganà, la più giovane delle vittime, a ridosso del rovinoso impatto con la locomotiva.
Tragedia di Brandizzo, emergono nuovi elementi sulle responsabilità di RFI e Si.gi.fer.
L’ipotesi al vaglio degli inquirenti è che la morte dei 5 operai si configuri in uno scenario di misure di sicurezza completamente assenti, nonché la messa in pratica di procedure negligenti e rischiose.
L’operatrice di movimento Vincenza Repaci avrebbe infatti contattato la squadra di operai per ben 3 volte raccomandando loro di sospendere le operazioni sui binari, in quanto era previsto il passaggio di un convoglio prima della mezzanotte del 30 agosto. Un appello rimasto inascoltato, come si evince anche dalla telefonata effettuata da Massa ai vertici aziendali. Il tecnico, che nel video di Laganà si raccomandava: “Se dico treno, spostatevi“, sarebbe stato a conoscenza che la linea su cui stavano intervenendo i colleghi risultava ancora attiva e percorribile dai treni, e tale eventualità avrebbe favorito lo schianto fatale. “Tanto io il lavoro ce l’ho sul binario pari” – avrebbe riferito al telefono Massa, prima di ringraziare e congedarsi dall’interlocutore – “hanno il pass“.
La telefonata effettuata da telefono privato
A differenza dei colloqui con Vincenza Repaci, regolarmente registrati sui server di RFI, della telefonata effettuata da Massa prima dell’incidente non vi sarebbe traccia. Gli inquirenti stanno quindi ipotizzando che l’uomo abbia contattato un superiore di RFI grazie al suo dispositivo privato, ed in via del tutto informale.
Dopo aver concluso il colloquio telefonico, inoltre, Massa si sarebbe rivolto agli operai: “Se dico treno, spostatevi. Sul pari abbiamo la circolazione. Io guardo il segnale, appena vi dico ‘via’ uscite da quella parte, perché i treni passano da lì, e a 40 c’è l’ultimo. Tra una cosa e l’altra, arriverà l’interruzione: se vi dico treno, andate da quella parte“. Lo stesso Massa avrebbe in seguito confermato al banco del pm: “Non me l’avevano ancora data l’interruzione della linea“. Il nuovo elemento indiziario potrebbe quindi far emergere uno scenario di responsabilità collettive, legate a modus operandi illeciti, rischiosi e reiterati nel tempo, e che hanno favorito il concretizzarsi della tragedia.