Carburante, nuovo allarme sulla benzina: supererà i 2 euro al litro nelle prossime settimane
Dopo i recenti rincari sulla benzina, l’autunno si prospetta difficoltoso per milioni di automobilisti: scatta la denuncia di Assoutenti.
L’estate degli italiani è stata segnata sia da un sensibile calo delle prenotazioni nelle principali località turistiche, che nel tempo medio di permanenza in esse.
Anche il caro benzina – provvidenzialmente schizzato alle stelle all’alba dei primi esodi vacanzieri – ha determinato un malus per milioni di famiglia in trasferta, ed il prezzo del greggio non accenna a scendere nemmeno con l’avvento della stagione autunnale.
La previsioni parlano chiaro: la strategia dell’Opec +(ovvero il cartello petrolifero che comprende anche Russia e Arabia Saudita) punta a rilanciare le quotazioni del petrolio, prorogando i tagli produttivi e implementando così gli introiti derivanti dall’export.
Ecco una dettagliata analisi dello scenario attuale, e le previsioni per le settimane a venire: il caro carburanti arriverà a coinvolgere inevitabilmente anche il carrello della spesa degli italiani.
Benzina alle stelle: ecco perché il pieno rientrerà nei beni di lusso
L’aumento delle quotazioni petrolifere promosso dall’Opec ha già influenzato l’estate degli italiani: presso alcune pompe, infatti, il prezzo della verde in autostrada ha superato i 2 euro al litro. Le ultime rilevazioni settimanali del Ministero dell’Ambiente e della sicurezza, invece, hanno attestato un prezzo medio di 1,954 euro per la verde e 1,855 per il gasolio. Tali fluttuazioni si traducono in un incremento – in soli 3 mesi – del +8,1% per la verde, e del +12,4% per il diesel.
La ragione è presto detta. Al di là delle ipotesi speculative, che da settimane impensieriscono le associazioni dei consumatori, l’Arabia Saudita ha confermato il taglio produttivo di 1 milione di barili al giorno fino al termine del 2024, mentre la Russia manterrà l’attuale riduzione di 300 mila barili quotidiani. Questa strategia mira sostanzialmente a compensare i minori introiti del gas e, nel caso del colosso sovietico, tampona al contempo gli effetti delle sanzioni imposte dall’asse atlantico. Alla luce di questa manovra, il Brent del Mare del Nord ha superato la soglia dei 90 dollari al barile, quasi un terzo in più rispetto ai prezzi di giugno 2023. Idem per il greggio di derivazione texana, che ha testimoniato picchi di 97,3 dollari al barile, per poi scendere agli attuali 86,69 dollari. Anche in Italia, dunque, si attendono ulteriori rincari sui prezzi alle pompe ordinarie, e la verde potrebbe superare nuovamente i 2 euro al litro nelle prossime settimane. Considerando, infine, che il trasporto logistico di beni sulla penisola avviene prevalentemente su gomma, anche il carrello della spesa registrerà nuove maggiorazioni a carico delle famiglie.
La denuncia di Assoutenti
Assoutenti ha lanciato l’allarme: “La stangata sul rientro degli italiani dalle vacanze estive da noi denunciata trova piena conferma nei dati forniti oggi dal Mase“.
Il presidente Furio Truzzi ha quindi auspicato un taglio di IVA ed accise, soprattutto considerando che l’importo di un solo pieno di benzina pesa di 7,4 euro in più (+177,6 euro all’anno) sulle tasche degli automobilisti.