Non parlava da 18 anni, grazie ad un computer il miracolo: l’esperimento dell’Università della California
Una donna impossibilitata a parlare da ben 18 è riuscita a ritrovare la voce grazie ad un computer: l’esperimento compiuto in California.
Quanto e come la tecnologia può mettersi al servizio della sanità? Negli anni sono stati messi a punto diversi esperimenti che hanno dimostrato come l’intelligenza artificiale possa servire in medicina.
L’Università della California ha recentemente effettuato un esperimento su una donna impossibilitata a parlare a causa di un ictus che l’ha colpita 18 anni fa.
Grazie all’aiuto di un pc e di una serie di tecnologie messe a punto per il caso, la donna è riuscita a recuperare la sua voce originale e i movimenti facciali.
Donna colpita da ictus recupera il linguaggio
Sulle pagine della rivista Nature i ricercatori dell’Università della California a San Francisco e Berkeley hanno raccontato come sono riusciti a restituire il linguaggio ad una donna paralizzata da un ictus 18 anni addietro. Il gruppo di lavoro guidato dal neurochirurgo Edward Chang, ha proceduto impiantando una pellicola rettangolare e sottilissima di 253 elettrodi su un’area del cervello critica per la comunicazione. In questo modo, gli elettrodi hanno intercettato l’attività elettrica del cervello che si occupa della parola e dei muscoli della lingua, della bocca e della laringe, nonché del viso.
Per diverse settimane, gli algoritmi sono stati addestrati dal sistema di intelligenza artificiale a riconoscere i modelli di attività cerebrale associati ai diversi suoni. Ma i ricercatori hanno compiuto un passo in avanti mettendo a punto un sistema che decodifica le parole dai fonemi, le sotto-unità del discorso che formano le parole. In questo modo è stato più semplice per il pc imparare le parole poiché il computer ha dovuto imparare solo 39 fonemi per decifrare qualsiasi parola in inglese.
Come è stato recuperato il linguaggio
Il gruppo di lavoro americano, inoltre, ha sviluppato un algoritmo in grado di sintetizzare la voce e lo ha personalizzato utilizzando la registrazione della voce originale della donna. All’intelligenza artificiale, inoltre, è stato permesso di assumere le stesse espressioni facciali della signora con l’aiuto di un software che simula i movimenti muscolari del viso
Anche nel caso delle espressioni facciali, il team di lavoro ha deciso di personalizzare il tutto addestrando gli algoritmi tramite i segnali cerebrali della donna mentre provava a parlare. Gli algoritmi, quindi, sono stati convertiti nei movimenti sul viso dell’avatar, che è stato capace di riprodurre espressioni di felicità, tristezza e sorpresa.