Una squadra di esploratori ha ritrovato sul fondale della costa meridionale dell’Alaska un uovo dorato. Di cosa si tratta?
Le ispezioni in mare e in cielo degli scienziati continuano a rivelare stranezze che potrebbero raccontare ben altro di quanto si crede.
Recentemente degli esploratori si sono imbattuti in una sorta di uovo dorato ritrovato sui fondali dell’oceano mentre stavano effettuando una spedizione nei fondali della costa meridionale dell’Alaska.
Cos’è lo strano oggetto che presenta sulla superficie anche un foro? Cosa racconta della vita sott’acqua e cosa dovrebbe far pensare?
Incuriositi da quanto scoperto, hanno deciso di approfondire l’analisi dell’oggetto dalla forma sferica e dal colore dorato che presentava una sorta di foro sulla superficie, tanto da portare uno dei presenti ad esclamare: “Qualcosa ha provato a entrare… o a uscire”. Per prelevare una parte dell’oggetto ritrovato è stato utilizzato un braccio telecomandato. Al momento del contatto, la superficie dell’uovo ritrovato sul fondale dell’Alaska è apparsa sensibile come la pelle, quindi una parte dell’oggetto è stato aspirato da un tubo e condotto in laboratorio per procedere con tutte le analisi del caso. “Quando non sappiamo cosa sia, significa che è qualcosa di strano. Che animale potrebbe produrre un uovo così?”, si è domandato il team di scienziati che si sta occupando di scoprire da dove derivi lo strano oggetto ritrovato sul fondale marino.
Secondo gli esperti che sono stati coinvolti nel ritrovamento, si potrebbe trattare del guscio di un uovo o dei resti di una spugna di mare, ma non sono state escluse altre piste. Nel corso della spedizione Seascape Alaska 5, che ha impegnato il gruppo di scienziati nella registrazione di video di zone mai esplorate dall’uomo, non sono mancate le battute ironiche dei presenti con riferimenti ai film di fantascienza o ad alcuni episodi di X-Files.
Sta di fatto, che il ritrovamento dello strano uovo dorato sui fondali dell’Alaska ha incuriosito il mondo intero, ora in attesa di conoscere quali siano i risultati delle analisi cui è stato sottoposto. Intanto, il team di scienziati coinvolto nell’operazione, continuerà ad esplorare i fondali sconosciuti spingendosi fino a 6 chilometri di profondità fino al prossimo 15 settembre. Chissà che non vengano fuori altri particolari ritrovamenti…