Stampa 3D, le start up italiane stanno conquistando l’Europa
Le aziende emergenti di Italia stabiliscono un nuovo primato europeo circa le stampe 3D.
La tecnologia di stampa 3D ha una storia che risale alle origini degli anni ’80 e ’90, sebbene le sue radici concettuali siano ancora più antiche. Infatti, già negli anni ’40 si parlava di stampa in 3D, ma le tecnologie utili per la realizzazione di tale intento non erano ancora nate. All’epoca si parlava di “fabbrica additiva”.
Per arrivare dove siamo adesso, è stato necessario l’intervento di Charles Hull, il quale ha sviluppato un processo chiamato stereolitografia. Questo è successo però soltanto negli anni ’80, difatti pochi anni dopo, Hull dà alla luce la prima azienda esperta nella stampa 3D, la 3D Systems Corporation.
Nel corso degli anni, l’innovazione è stata dettata da una fame di conoscenza senza limiti. Difatti, illustri personaggi del tempo inventarono altre tipologie di stampa in 3D, differenti da quelle messe in atto da Hull. Col progredire degli anni, la stampa 3D ha dunque dato il via alla produzione di oggetti e prodotti industriali, fino a giungere a più settori.
Oggi, la stampa 3D viene utilizzata per scopo medico, creativo, artistico e architettonico. Per di più, le stampanti 3D e i materiali utili al loro utilizzo impiegano attualmente un più basso costo, il che permette un’ampia diffusione del macchinario su scala planetaria.
L’Italia e il 3D
L’Italia si classifica al secondo posto in fatto di sistemi industriali di stampa 3D. Secondo L’European Patent Office invece, in fatto di brevetti depositati, si classifica al 6° posto, ma con tutto rispetto, poiché rientra tra big, come gli Stati Uniti. In generale, l’Europa stessa dà filo da torcere alle innovazioni tecnologiche in tal senso.
Svetta, tuttavia, l’azienda Roboze, un’azienda italiana innovativa che si occupa proprio di stampa 3D.
La startup Roboze
Roboze è un’azienda fondata nel 2013, a Bari. La peculiarità dell’impresa risiede nell’alta precisione della manifattura additiva, possibile grazie alla trasformazione dei superpolimeri e di tutti i materiali stratificati che compongono un oggetto in parti utili alla stampa.
Il procedimento utilizzato e agognato dal fondatore Alessio Lorusso presenta sistemi all’avanguardia. Nulla di meno imprevedibile, dal momento che Lorusso ha iniziato a interessarsi del settore da quando aveva soli 17 anni, tramite la costruzione di una stampante 3D senza cinghia.