Ilaria Cucchi incalza Salvini e Meloni. “Possibile che non se ne siano accorti?”
Ilaria Cucchi è un’attivista italiana candidata alle elezioni politiche e attualmente senatrice di Alleanza Verdi Sinistra. Il suo nome riecheggia nei fatti di cronaca e politica poiché fu lei a sposare la causa del fratello Stefano Cucchi.
La Cucchi ha pubblicato un articolo sul giornale La Stampa, nel quale parla delle sue visite approfondite ai Cpr. Si tratta di un’inchiesta a tutti gli effetti, che solleva interrogativi importanti sulle dinamiche di gestione dei Centri di Permanenza e di Rimpatrio (i Cpr, appunto) per i migranti in Italia. La senatrice Ilaria Cucchi ha portato alla luce un aspetto poco noto di quanto vi accade. Il fatto ha a che vedere con una multinazionale, ma la stoccata arriva fin da Meloni e Salvini.
Ors Service Ag, una società con sede in Svizzera, è emersa come attore chiave in questo contesto. Nonostante non abbia una sede operativa in Italia, Cucchi ha sollevato dubbi riguardo alle sue attività di lobbying in Parlamento per la gestione dei centri di detenzione per i migranti.
Più migranti vengono ospitati nei centri, più profitto Ors Service Ag può ottenere.
Questo solleva domande sulla congruenza di questi interessi con le politiche e gli obiettivi del governo italiano, notoriamente di fede conservatrice e quindi molto attenta ai confini della Patria. I dubbi sollevati all’interno dell’inchiesta si tramutano poi in esplicite domande a Giorgia Meloni e Matteo Salvini.
La senatrice Cucchi chiede a Salvini e Meloni di dar conto della coerenza tra queste due tendenze: da un lato, accettare migranti all’interno dei Cpr; dall’altra promuovere politiche anti-immigrazione. Si ricordi, tra l’altro, che proprio qualche giorno fa si discuteva del decreto Immigrazione-bis. Inoltre, Cucchi esprime sorpresa per il fatto che questa situazione non sia stata riconosciuta prima.
All’interno dell’articolo di cui si è fatto menzione, Cucchi ha condiviso la sua esperienza durante una visita al Centro di Permanenza e Rimpatrio di Ponte Galeria. Ha descritto il trattamento disumano che i migranti subiscono in questi centri: sono rinchiusi in spazi ristretti, in condizioni igieniche inaccettabili, senza possibilità di comunicare con l’esterno. Ciò che preoccupa ancor di più la senatrice, però, è l’uso degli psicofarmaci.
L’incubo dei Cpr somiglia sempre più alla vecchia Sanpatrignano.
Cucchi fa notare che molti migranti sono costretti a ricorrere all’uso di psicofarmaci per sopportare il degrado umano in cui sono riversati a forza. Ciò ha portato il 90% dei detenuti dei Cpr a essere sotto il pesante effetto di droghe, sviluppando una dipendenza.
Questa inchiesta solleva interrogativi importanti sul trattamento dei migranti nei Cpr e sull’interesse finanziario che potrebbe influenzare la gestione di tali strutture. La senatrice Cucchi ha documentato le preoccupazioni e ha invitato il governo a porre fine a questa situazione. Un richiamo all’etica e ai diritti umani, due capisaldi che dovrebbero guidare il governo con coerenza.