Si decide per la proroga della legge di bilancio, ma intanto Giorgetti critica Conte.
Il Ministro dell’Economia Giorgetti ha depositato una proposta in Parlamento relativa alla legge di bilancio, per una riforma fiscale, che prevede taglio dell’Irpef e riduzione del cuneo fiscale, oltre a un massiccio potenziamento delle iniezioni economiche per le famiglie.
Si parla dunque di un vertiginoso decremento della pressione fiscale sui nuclei familiari (considerati nella forma tradizionale), ma anche di professionisti con partita Iva. Viene esplicitato tutto nella premessa alla Nota di Aggiornamento al Documento di Economia e Finanza inviata al Parlamento, in cui il ministro sottolinea che l’attuale manovra finanzierà la fase iniziale della riforma. Come ha spiegato lo stesso Giorgetti: “Questa fase comporterà una modifica dell’imposta sui redditi delle persone fisiche, passando a tre aliquote, mentre la Flat Tax rimarrà immutata per gli imprenditori individuali e i professionisti con entrate inferiori a 85.000 euro. L’obiettivo chiave della riforma è ridurre il carico fiscale sulle famiglie.”
Inoltre, la Legge di Bilancio affiancherà il rinnovo dei contratti nel settore pubblico. Tuttavia, è da notare che la situazione economica e finanziaria attuale è più delicata rispetto a quanto previsto all’inizio dell’anno. Proprio in merito a ciò, Giorgetti avverte: “Ci saranno scelte difficili da compiere”.
A partire dall’1 ottobre 2023, entrerà in vigore il Patto Anti-inflazione, varato il 28 settembre da Palazzo Chigi con 30 imprese commerciali. Questo prevede un deciso abbassamento dei prezzi su alcuni beni di prima necessità e farmaci di largo utilizzo, per la durata di tutta la fine del 2023.
Il governo ha comunque deciso di confermare il taglio dei contributi per il 2024. Il ministro Giorgetti sottolinea che questa è la misura principale nella Legge di Bilancio poiché protegge i redditi delle famiglie a basso e medio reddito, contiene i costi del lavoro per le imprese, limita l’aumento dei prezzi e continua a migliorare la competitività dell’economia nazionale. A tal proposito, Giorgetti si lascia sfuggire un commento critico sull’operato di Giuseppe Conte.
“La condizione finanziaria attuale ha fortemente risentito dell’impatto dei crediti di imposta legati agli incentivi edilizi introdotti durante la pandemia, in particolare del superbonus. A tale impatto si è aggiunto l’effetto del rialzo dei tassi di interesse sul costo del finanziamento del debito pubblico e della discesa dei prezzi all’importazione sul gettito delle imposte indirette”.
Insomma, l’esecutivo auspica una crescita esponenziale dell’economia, nonostante le difficili condizioni in cui verte il Belpaese. Tuttavia, per farlo, secondo Giorgetti, è necessario ottimizzare le risorse umane, oltre che le imprese italiane. Ciò si tradurrà, tra le altre cose, in una strenua lotta per contrastare la denatalità: il governo intende sostenere le famiglie con più di due figli.