Si chiama Patto Antiinflazione ed è un nuovo accordo che il governo ha stipulato con le imprese.
L’inflazione non si ferma. Prezzi altissimi al supermercato, al bar, alle tavole calde, persino nei ristoranti.
Con il Pnrr si sarebbe dovuta combattere questa crisi, ma, burocrazia e incidenti di percorso hanno rallentato la messa a punto del piano di Recupero e Resilienza, generando, insieme ad eventi quali la guerra russo-ucraina, la situazione attuale.
Nei giorni scorsi, il governo ha stipulato un accordo denominato “Patto anti inflazione”. I firmatari sono, da una parte, Palazzo Chigi, dall’altra,30 aziende e imprese, tra cui Esselunga, il Conad, il Carrefour, Pam, Lidl, Tigre, Famila e Decò.
La selezione di prodotti inclusi nel patto anti inflazione sono soprattutto beni alimentari o di largo consumo. I prezzi di tali prodotti sono vertiginosamente stati abbassati, ma attenzione: il patto deve rispettare una finestra temporale ben precisa, dal 1 ottobre al 31 dicembre 2023. Oggi, un nucleo familiare spende 400 euro in più rispetto agli anni scorsi per fare la spesa. Adesso però, con questo provvedimento, sono previsti sconti per i seguenti beni: pasta, carne, passata di pomodoro, zucchero, latte, uova, riso, sale, farina, cereali, saponi, detergenti, pannolini e alcuni farmaci.
Su tutti i prodotti che garantiscono lo sconto sarà applicato il bollino tricolore anti inflazione.